Cultura

Rivarolo del Re, nostalgia e orgoglio nella presentazione del libro dei cent'anni

Una serata lunga, indubbiamente, durata oltre un’ora e mezza che però sin quasi alle 23, nel contesto della Festa dell’Oratorio voluta dal parroco don Luigi Pisani, ha tenuto incollati alle sedie gli spettatori, molti dei quali presenti direttamente, o per interposta persona, stante la discendenza dai propri avi, nelle oltre 440 pagine.

RIVAROLO DEL RE – E’ stato un centenario lungo, quello che Rivarolo del Re ha festeggiato nel 2015 ma che martedì sera ha avuto di fatto la sua degna conclusione. Un ritardo giustificato dal lavoro imponente che gli autori, con l’appassionato di storia locale Mauro Poli in testa, hanno dovuto cesellare, grazie a ricerche, lavoro d’archivio e successivo assemblaggio.

Ne è uscita un’opera che racchiude i primi cento anni di storia del comune di Rivarolo del Re dopo la sua indipendenza da Casalmaggiore e che riprende idealmente, sessanta, anzi sessantuno anni dopo, l’opera del cavalier Giulio Bertoni che celebrò con una pubblicazione nel 1955 il quarantesimo anniversario del comune casalasco. Una serata lunga, indubbiamente, durata oltre un’ora e mezza che però sin quasi alle 23, nel contesto della Festa dell’Oratorio fortemente voluta dal parroco don Luigi Pisani, ha tenuto incollati alle sedie gli spettatori, molti dei quali presenti direttamente, o per interposta persona, stante la discendenza dai propri avi, nelle oltre 440 pagine del volume.

La presentazione, curata da Giovanni Gardani e da Daniela Agatensi, che ha partecipato alla stesura assieme a don Luigi Pisani, Giuseppe Azzoni, Emilio Dall’Asta, Guglielmo Decò, Paolo Maroli, Renato Pinardi, con le letture affidate alla voce ispirata di Elisa Schiroli, ha preso in esame sei macro blocchi, o meglio sei episodi della vita rivarolese spalmati sui cento anni di storia. Prima la spiegazione, poi la lettura esplicativa dalle vive pagine della storia, riportate nel libro. Si è partiti dalla relazione del ragionier Palmiro Soregaroli, secondo commissario di Rivarolo, documento che di fatto ha dato il via alla storia del comune casalasco, dopo la falsa partenza dettata dai disastri causati dalla Grande Guerra; si è proseguito con il picco emozionale probabilmente più alto della serata: una lettera dal fronte russo del 1941 del padre che spera di abbracciare il figlio appena nato, del quale ha ricevuto, via posta, una foto. Un abbraccio mancato a causa della morte in guerra, ma anche una restituzione: Bruno Feroldi, rivarolese doc, era infatti il bimbo appena nato in quella foto e, presente e commosso, ha ricevuto martedì l’applauso di tutta la sua comunità, oltre al calore di Pierluigi Lupi, figlio di Giuseppe, datore di lavoro del padre Sabino Feroldi, che spedì la famosa fotografia.

La serata ha poi fatto rivivere una figura fondamentale nella storia rivarolese come quella del nobile avvocato Ippolito Longari Ponzone, ricordato poi dai nipoti presenti, l’importanza economicamente parlando di un colosso come il Consorzio Casalasco del Pomodoro, tratteggiato da Igino Sarzi Sartori, primo presidente, e da Costantino Vaia, attuale ad e ideale testimone di una storia ormai quasi quarantennale. Sul finire una parentesi dedicata alla chiesa rivarolese con l’accorato intervento di don Luigi Pisani a sentirsi comunità e l’applauso riservato anche al suo predecessore, don Virginio Morselli, e un richiamo al mondo del varietà e dello spettacolo, che a Rivarolo del Re ha vissuto serate mitiche, su tutte l’esordio assoluto di Mina quando ancora non era la star mondiale che tutti oggi conosciamo. Il saluto di alcuni dei vari amministratori che si sono succeduti alla guida del comune, ultimo dei quali il vicesindaco Roberto Rosa in sostituzione del sindaco Marco Vezzoni, e poi l’invito alla mostra su “Un secolo di comunicazione” allestita nei locali dell’oratorio hanno chiuso una serata da ricordare con nostalgia e orgoglio. Sentimenti con i quali andrà ora sfogliato il libro, distribuito in vari punti del paese e il cui ricavato andrà in beneficenza.

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