Cronaca

Marco, l'ultimo saluto dei genitori: "Andate a casa e abbracciate forte i vostri figli"

Ancora una volta i genitori hanno scelto di condividere la lettera consegnata alla voce di una parente del bambino al termine della funzione tramite i vari contatti di Facebook. La riportiamo per intero, rimarcandone la grande sensibilità e, in un momento tragico, il messaggio finale di speranza.

DOSOLO – Ancora una volta sono state le parole di mamma Loreta e papà Cristian le più toccanti nella cerimonia funebre che ha dato l’ultimo saluto a Marco Scaravelli a Dosolo. E ancora una volta i genitori hanno scelto di condividere la lettera consegnata alla voce di una parente del bambino al termine della funzione tramite i vari contatti di Facebook. La riportiamo per intero, rimarcandone la grande sensibilità e, in un momento tragico, il messaggio finale di speranza.

“Marco ha vissuto con noi 6 anni.

Sono pochi, troppo pochi, sono stati però di un intensità unica.

Abbiamo cercato di educarlo nel modo migliore, abbiamo cercato di dargli dei valori, abbiamo vissuto insieme tutte le esperienze possibili, abbiamo goduto nostro figlio senza risparmiarci un attimo.

Lui ci ha ricambiato con tanto amore, con baci, con abbracci, con parole ed espressioni che riempivano il cuore.

Noi abbiamo insegnanto tanto a marco ma penso che in realtà abbia insegnato più lui a noi.

Vi chiederete cosa ci può insegnare un bimbo di 6 anni.

Marco ci ha insegnato a vedere la vita con semplicità, ad emozionarsi delle piccole cose, a fare una risata spontanea, a parlare senza l uso delle parole ma con le sole espressioni del viso, marco ci ha insegnato che se incontri qualcuno puoi dirgli “ciao” anche se non lo conosci senza dover esser considerato matto.

Marco ci ha insegnato a vedere le cose con gli occhi di un bambino, con curiosità, con positività.

Marco era unico, riusciva a conquistare sconosciuti dopo alcuni secondi di conversazione, era gentile, educato, generoso, sono sicuro che se ne avesse avuto la possibilità sarebbe diventato un grande uomo.

Marco amava lo sport, calcio, tennis, basket, nuoto, motociclismo, deltaplani.

Marco era davvero felice, amava la vita!

Ma allora perché?

Tutti ci chiediamo perché un bimbo di 6 anni, con tutte queste belle qualità ha fatto questa fine, perché è successo questo proprio a lui?

È difficile darsi una spiegazione logica, razionale.

Quello che vogliamo credere è che il suo destino fosse questo.

Lui era destinato a salvare la vita a 5 bambini.

Grazie ai suoi organi oggi 5 bambini possono sperare, possono iniziare una nuova vita, 5 famiglie oggi sono felici per la possibilità ricevuta.

Pensiamo che questo sia lo scopo e il motivo di tutto questo.

La vita di nostro figlio per la vita di altri 5 bimbi.

Mi pare uno scambio valido no? !

Tantissime persone in questi giorni ci sono state vicine, questa vicenda ha avuto un impatto inimmaginabile sulla nostra comunità e anche oltre.

Tutti sono pronti e disponibili a fare qualcosa.

Ecco! Noi qualcosa ora ve la chiediamo davvero!

Quando andate a casa abbracciate i vostri figli, forte, talmente forte da far loro quasi male, fate insieme a loro un grande sorriso e pensate a Marco.

Mamma e papà”. 

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