Teleriscaldamento in arrivo in zona Avis? Il progetto prende forma...
L’investimento, anche se il condizionale è d’obbligo non essendovi al momento documenti ufficiali in comune, sarebbe stato proposto dall’Avis di Casalmaggiore, che nei terreni di proprietà in zona Baslenga sarebbe pronta a ospitare una di queste mini centrali.
CASALMAGGIORE – Se ne era parlato, l’ultima volta, alla fine del 2013. Se ne parlò, anzi, per la precisione, in Commissione Urbanistica sotto l’allora giunta Silla. Oggi il tema torna di moda, perché pare che i tempi siano maturi per una piccola rivoluzione. Parliamo delle cosiddette Tlr, ossia mini reti di teleriscaldamento che porterebbero, con emissioni ridotte e comunque inferiori a quelle di un normale camino di un’abitazione, a riscaldare diverse strutture ed edifici pubblici con un risparmio attestato attorno al 25-30%.
L’investimento, anche se il condizionale è d’obbligo non essendovi al momento documenti ufficiali in comune, sarebbe stato proposto dall’Avis di Casalmaggiore, che nei terreni di proprietà in zona Baslenga sarebbe pronta a ospitare una di queste mini centrali, di fatto una grande caldaia, che sarebbe alimentata con le cialde prodotte dall’impianto da anni attivo in zona ospedale Oglio Po. A realizzare la struttura sarebbe infatti la Wood Technology Labs, la stessa ditta che ha sede a Casalmaggiore e che ha già realizzato l’impianto del nosocomio di Vicomoscano. Come noto il calore prodotto in eccesso dalla centrale non è stato dissipato ma è servito a essiccare legna del distretto casalasco-viadanese portando alla formazione di cialde molto particolari, simile al pellet e dal sicuro rendimento.
Si pensava inizialmente che la mini centrale sorgesse al posto della Fonte Maggiorina, che però è sfruttata e, nonostante qualche piccolo problema nei mesi più freddi, legato al congelamento, dovrebbe in realtà restare al suo posto. Più semplice che la struttura sorga come detto all’interno dei terreni dell’Avis. Peraltro questa maxi caldaia che dovrebbe nascere nei prossimi mesi sarebbe inferiore al Megawatt e dunque, per legge, non necessiterebbe nemmeno di particolari permessi dagli organi preposti al controllo. Anche perché la certificazione sarebbe di classe A o comunque elevata, una garanzia insomma.
Già, ma quali strutture servirebbe la nuova mini centrale, se davvero sorgesse? La stessa Avis, ovviamente, ma anche la palestra Baslenga e i suoi spogliatoi, il campo sportivo comunale intitolato a “Icio Ferrari”, sempre in zona, e la scuola elementare Marconi. Il tutto, come detto, con un risparmio calcolato del 30% rispetto alle normali bollette oggi pagate. Un’occasione importante, che potrebbe presto essere realizzata.
Giovanni Gardani