Rivarolo, niente referendum (per ora). Annunciata l'unione con Terre d'Oglio
I tre consiglieri della minoranza Milani, Molteni e Favagrossa pretendevano di inserire nella mozione il termine di 30 giorni per l'istituzione della consultazione popolare. Un limite che il primo cittadino non ha voluto accogliere né applicare.
RIVAROLO MANTOVANO – La questione Foedus scatena una scossa tellurica che sembra attraversare l’intero territorio. Dopo il rovente consiglio comunale di Bozzolo con la disfatta della Giunta, ora anche Rivarolo Mantovamo non vive momenti tranquilli. Giovedì sera il consiglio comunale del paese mantovano ha approvato un provvedimento tendente a modificare un regolamento attuativo che inserisca commissioni consultive all’interno del consesso comunale.
“Un pacchetto – ha spiegato il sindaco Massimiliano Galli al termine del documento fatto leggere dal consigliere Gianfranco Paroli – che preveda anche l’istituzione di un referendum consultivo”. E qui si é scatenata la bagarre perché i tre consiglieri della minoranza Milani, Molteni e Favagrossa pretendevano di inserire nella mozione il termine di 30 giorni per l’istituzione della consultazione popolare. Un limite che il primo cittadino non ha voluto accogliere né applicare facendo irritare sia l’opposizione che il pubblico da cui sono cominciati a pervenire, anche se in maniera non consentita dal regolamento, schiamazzi e sberleffi. Che l’atmosfera non fosse delle più tranquille lo si era capito all’inizio allorché una persona tra i presenti, dopo mezz’ora di attesa senza spiegazione, aveva osato chiedere se fosse capitato qualcosa al sindaco visto il ritardo, sentendosi rispondere da un consigliere di maggioranza in maniera sgarbata e nervosa: “Forse il sindaco è rimasto seduto sul bidè”.
L’intera assemblea si è contraddistinta per le divergenze tra sindaco e minoranze con sottili scaramucce anche con l’assessore esterno Guarneri che ad un certo punto ha pure cercato di coinvolgere la segretaria generale Livia Boni non ottenendo soddisfazione. A proposito della Boni, Raffaele Milani ha chiesto notizie sulle sue dimissioni ricevendone conferma dal sindaco, il quale ha spiegato che l’Albo dei segretari avrebbe inviato un segretario supplente in attesa di uno definitivo a carico retributivo del Comune. Livia Boni è la segretaria ufficiale dell’Unione Foedus ed era impensabile una sua permanenza a Rivarolo dopo che il comune aveva rotto la convenzione, suscitando l’accanita protesta della popolazione che non potrà per il momento esprimersi attraverso l’auspicato referendum.
“Io non ascolto né i resoconti giornalistici e nemmeno le chiacchiere al bar” ha concluso il sindaco annunciando di essere pronto per agganciarsi con San Martino, Commessaggio e Gazzolo nell’Unione “Terre d’Oglio”. Una critica infine da parte del consigliere Molteni, che ha accusato il primo cittadino di non avere tenuta riservata la lettera di uno studio legale a proposito della prematura uscita da Foedus. Intanto, per il rientro dalle scelte fatte, è pronto un mai striscione da mettere in piazza con scritto “Referendum” a caratteri cubitali.
Rosario Pisani