Economia

Cima Bozzolo, futuro nebuloso Il Pd locale: "Coinvolgere tutti soggetti istituzionali"

“In questo contesto di crisi la vertenza Cima - chiosa il comunicato - richiede l'immediata convocazione di tutti i soggetti istituzionali, Governo, Parlamento, Regione, Provincia, Comune, per una precisa assunzione di responsabilità rispetto all'ultima azienda lombarda operante nel settore ferroviario”.

BOZZOLO – Il Partito Democratico di Bozzolo ha voluto esprimere nelle scorse ore vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Cima riparazioni minacciati da licenziamenti e da un futuro quanto mai incerto. “Al riguardo – scrive il segretario Andrea Avanzi – si ricorda l’impegno corale assunto dall’amministrazione comunale e dalla Provincia di concerto con la Prefettura, le organizzazioni sindacali e le rappresentanze imprenditoriali per garantire una prospettiva alle attività produttive aziendali. In più occasioni abbiamo coinvolto i parlamentari Colaninno e Carra ed il sottosegretario alle riforme Pizzetti per affrontare e risolvere problemi di varia natura non ultima la difficoltà di garantire commesse di lavoro e l’arrivo effettivo dei vagoni da riparare, ostacolati da giri infiniti tra binari morti e regolamenti burocratici”.

“Il ritardo nella consegna del piano industriale, traguardata al 26 di aprile – prosegue Avanzi – non sembra portare alcun elemento di novità. Il sindacato parla di pesanti riscontri occupazionali ormai definiti, non si conosce se sono stati intrapresi nuovi contatti con le imprese tedesche e le stesse Rfi e Trenord per ottenere garanzie di nuove commesse. Bozzolo è da tempo allo stremo per la chiusura della quasi totalità delle attività industriali, il blocco dell’edilizia e le preoccupazioni ricorrenti relative all’ospedale dove non si inaugurano i reparti già ristrutturati, sono transennate le aree che ospitano la riabilitazione e rispetto all’impegno assunto dalla regione per il Pot (presidio ospedaliero territoriale) non si muove foglia”.

“In questo contesto di crisi la vertenza Cima – chiosa il comunicato – richiede l’immediata convocazione di tutti i soggetti istituzionali, Governo, Parlamento, Regione, Provincia, Comune, per una precisa assunzione di responsabilità rispetto all’ultima azienda lombarda operante nel settore ferroviario”.

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