Truffa dei centri dialisi in Emilia, una perquisizione anche all'ospedale Oglio Po
In particolare, per quanto concerne proprio la dialisi, risultano 413 prestazioni fittizie a livello sanitario in quattro anni, dal 2010 al 2014: una mossa che ha portato ad ottenere 60mila euro di rimborso da Regione Emilia Romagna.
REGGIO EMILIA/CASALMAGGIORE – Rimbalza da Reggio Emilia e Parma una notizia che tocca anche l’ospedale Oglio Po di Vicomoscano, o meglio una parte del personale del centro dialisi, come vedremo. Due persone sono infatti finite agli arresti domiciliari, mentre un medico di Reggio Emilia è stato sospeso dalla professione per un anno. Non solo: un conto corrente da 60mila euro è stato sequestrato.
Il nucleo antisofisticazioni tra Parma e Reggio Emilia ha scoperto tutto questo, fermando così una truffa alla Sanità pubblica legata ai centri dialisi. Tra i vari provvedimenti, occorre parlare anche dei decreti di perquisizione domiciliare che sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Parma: uno di questi è riferito infatti al centro dialisi dell’ospedale Oglio Po, il cui personale operava anche presso il centro dialisi di Parma e provincia (ed è qui, non a Vicomoscano, che si sarebbero concretizzati i reati contestati).
In particolare, risultano 413 prestazioni fittizie a livello sanitario in quattro anni, dal 2010 al 2014: una mossa che ha portato ad ottenere 60mila euro di rimborso da Regione Emilia Romagna. Da qui l’accusa di truffa. I tre soggetti (due ai domiciliari, uno sospeso, come visto) avrebbero prodotto falsa documentazione giustificativa, costringendo poi i collaboratori dei vari centri dialisi a creare dati falsi nelle cartelle cliniche per ottenere questi rimborsi non dovuti. Tenendo presente che la gestione della Sanità è su base regionale, l’operazione riguarda essenzialmente l’Emilia Romagna, ma essendo l’Oglio Po ospedale di confine, ecco che i riflessi, per quanto marginali, dell’inchiesta sono giunti anche a Vicomoscano.
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