Ambiente

Polizia rurale, su distanze ok delle associazioni di categoria, ma agricoltori contrari

Resta da capire se all’origine del problema vi siano effettive divergenze di veduta o un difetto di comunicazione. Va detto comunque che il nuovo regolamento dovrà prima di tutto essere deliberato dal consiglio comunale.

Nella foto filari di pioppi

CASALMAGGIORE – C’è un aspetto nel nuovo regolamento di Polizia Rurale del comune di Casalmaggiore, che sta facendo parecchio discutere e sta in particolare indispettendo gli agricoltori. Il dato curioso della vicenda è che il comune ha avuto il benestare delle associazioni di categoria alla prima bozza presentata e proposta, ma i singoli agricoltori di Casalmaggiore e delle sue frazioni (non tutti, ma un buon numero) non sarebbero d’accordo in particolare con uno dei nuovi dettami fissati: stiamo parlando della distanza minima tra il confine del campo coltivato (che solitamente corrisponde a un fossato) e il punto in cui inizia la coltivazione dei pioppi, specie onnipresente in golena.

Un problema già sollevato in passato, tre anni fa, quando in effetti la piantumazione dei pioppi era consentita a partire da 3 metri dal confine: la distanza, all’epoca, venne portata a 9 metri per venire incontro alle richieste degli agricoltori, alcuni anche coltivatori di prodotti pregiati, si pensi ad esempio al pomodoro, oro rosso della Pianura Padana. Oggi l’operazione è contraria: si intende cioè ritornare ai “famosi” 3 metri sul lato sud, perché l’ombra del pioppo, proiettata a nord, non creerebbe problemi con le colture vicine. In realtà il vero dilemma riguarderebbe lo sviluppo delle radici di questi alberi, che andrebbero a “mangiare” terreno alle coltivazioni. Specie in periodi di siccità come gli ultimi, infatti, le radici nel sottosuolo hanno una crescita ancora maggiore, senza dimenticare lo sviluppo fogliare e aereo della pianta.

Di questi aspetti ha discusso l’apposita commissione nominata dal comune di Casalmaggiore, cercando di raccogliere le varie istanze, anche se, come si può intuire, una volta che il parere di organi ufficiali come le associazioni di categoria (che al proprio interno hanno anche pioppicoltori, giusto ricordarlo) è positivo, il comune dovrebbe avere via libera. Resta da capire se all’origine del problema vi siano effettive divergenze di veduta o un difetto di comunicazione. Va detto comunque che il nuovo regolamento dovrà prima di tutto essere deliberato dal consiglio comunale, dunque non si esclude che sulla questione vengano presentati emendamenti, mozioni o proposte.

Giovanni Gardani

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