"Più tasse, meno soldi per la scuola ma il Comune finanzia un progetto sulla sessualità"
Le forze di minoranza consiliare, insieme ad esponenti dell'M5S, condannano la decisione della giunta casalese di finanziare 'Pioneer', indirizzato alla primaria Marconi.
CASALMAGGIORE – Il progetto Pioneer indirizzato alla scuola primaria Marconi di Casalmaggiore, avente come tema di fondo la sessualità e l’affettività, finanziato da un contributo di 8600 euro dal Comune – complessivamente ne costa 8800 -, ha scatenato la protesta delle minoranze, dentro e fuori il consiglio comunale maggiorino. Casalmaggiore la Nostra Casa, con l’adesione di Listone ed alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle (Alessandro Manfredi e Luca Daolio, in attesa della riunione del gruppo di mercoledì) attaccano duramente la gestione politica delle risorse pubbliche: “La scuola Primaria Marconi – scrivono da Cnc -, in difficoltà a reperire fondi per le esigenze ordinarie, realizza il progetto ‘Pioneer’, sulla sessualità e affettività, del costo di 8.800 euro. Del resto l’amministrazione comunale è disposta a versare un ‘contributo’ di 8.600 euro. Tutto ciò avviene dopo che il sindaco Filippo Bongiovanni si è detto costretto ad aumentare al massimo la tassa sulla prima casa; fino a 1200 euro la retta dell’asilo nido; fino a 660 euro i servizi per gli anziani”.
Non solo: “Stranamente la richiesta da parte della scuola avviene la vigilia di Natale e in soli cinque giorni, a uffici semichiusi, la Giunta è pronta a stanziare. Non si conoscono i nomi dei relatori, né i loro curricula e sul sito dell’équipe, che è di Roma, viene menzionato un solo altro loro intervento, in una scuola privata”. Tuttavia è noto il responsabile, Marco Scicchitano: “Si tratta di uno psicoterapeuta, sostenitore delle Sentinelle in Piedi e collaboratore dell’autrice di “Sposati e sii sottomessa”, di cui è promotore anche l’assessore ai Servizi Sociali Gianfranco Salvatore. Scicchitano auspica che si ri-diffonda in Italia una scuola separata tra maschi e femmine – precisano da Cnc -, in quanto ritiene che i due generi vadano educati in modo differente: i primi devono essere dotati di macchinine, le seconde di bambole e, allo stesso modo, è meglio che proseguano con educazioni e future mansioni separate”.
“Posto che la libertà di pensiero è sacra, tuttavia quanto sta accadendo alla Marconi ci induce a tre osservazioni – prosegue la protesta -. La prima: ci sembra evidente che in realtà fosse l’amministrazione a fremere per realizzare tale progetto, ma abbia fatto in modo che fosse richiesto dalla scuola. In effetti, ed ecco la seconda osservazione, è imbarazzante che un’amministrazione si occupi di temi etici riguardanti la vita intima delle persone e per farlo usi i soldi di tutti, e tanti, e soprattutto lo faccia nella scuola pubblica la quale, per tematiche sessuali e affettive, si può avvalere di personale sanitario Asl a costo zero. Da ciò discende la terza osservazione: l’assessore Salvatore e il sindaco Bongiovanni sono consapevoli dei loro ruoli? Di essere chiamati cioè a rispondere ai bisogni sociali e non a educare i contribuenti e i loro figli in base alle proprie convinzioni religiose?”.
“Quando finanziano i Grest degli oratori – continuano da Casalmaggiore la Nostra Casa – e non gli altri; quando danno gratis l’auditorium a un’associazione ‘amica’ per denunciare che una lobby gay sta conquistando il mondo e non la concedono alla ‘meno amica’ Popoli in dialogo; quando le Sentinelle in Piedi, con tre assessori presenti, non si preoccupano di pagare il plateatico, regolarmente pagato invece dalle Sentinelle Sedute; quando, oltretutto con dichiarazioni mendaci, sono di fatto assenti rispetto all’attività di MIA contro la violenza sulle donne; quando, nella sala consiliare, mettono in un angolo la foto del Presidente della Pepubblica, grossa un decimetro e, al centro, un crocifisso di due metri, si rendono conto che non hanno conquistato un feudo, né stanno amministrando l’oratorio, ma la città di tutti, con i soldi di tutti e con mansioni amministrative e non etico-religiose?”. Il gruppo di centrosinistra, insieme al Listone, promette di portare la questione in consiglio comunale: “Chiediamo inoltre il sostegno nella protesta da parte delle associazioni locali”.
Simone Arrighi