Pinocchio rivive in ceramica: che successo per la mostra a Sabbioneta
Un Pinocchio vissuto e raccontato diversamente, riprendendo scene clou della favola di Collodi, raccontando sensazioni e movimento il tutto, con la ceramica intesa quasi come una pellicola filmica.
SABBIONETA – La favola di Pinocchio per bambini, come giusto che sia, ma anche per adulti. Una mostra dinamica, basata sulla ceramica ma che non disdegna anche altre forme e altri materiali di espressione. Un modo differente, insomma, per raccontare la storia collodiana, una delle più conosciute in tutto il mondo, che ha trovato ospitalità da inizio dicembre 2015 a Palazzo Ducale, a Sabbioneta, ospitando le scuole della Piccola Atene e del circondario oltre ai ragazzi della Cooperativa Santa Federici, che nelle scorse ore hanno rivisitato Pinocchio proprio tramite le sculture e le opere realizzate ed esposte dall’associazione Ceramicarte.
Francesco Vitale, maestro ceramista, è il factotum del gruppo che a Casalmaggiore modella e crea, inventando forme, strutture e tematiche e animando laboratori artistici di grande livello. Prima il lavoro, il dovere, poi l’esposizione, il piacere, reso ancora più grande dal riscontro del pubblico. Perché a Palazzo Ducale i visitatori non sono mancati dallo scorso dicembre ad oggi: bambini di certo, ma anche molti adulti.
“La ceramica occupa la parte più importante delle attività della nostra associazione – precisa Vitale – e in questa mostra è naturalmente il materiale predominante. L’aspetto più caratteristico di questa esposizione è la presenza di sculture molto dinamiche, di un cromatismo molto particolare e movimentato: i vari artisti sono davvero riusciti a rendere bene la differenza nel percepire, per ciascuno, la favola di Pinocchio, sia per i soggetti realizzati, sia per il modo in cui ogni pagina della favola di Collodi ha preso forma”.
Una soddisfazione anche per il sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi, che prima di tutto è maestro elementare e dunque conosce il valore educativo e propedeutico delle favole. “Parliamo di una delle storie più conosciute in Italia e nel mondo e di un racconto che tutti noi conosciamo bene. Qui però vediamo un Pinocchio diverso dal solito, dunque non abbiamo una ripetizione o un dèjà vu – spiega il primo cittadino di Sabbioneta – . Abbiamo invitato molti bambini delle scuole elementari e la mostra ha riscosso un successo significativo nei mesi di dicembre e gennaio, da quando cioè è stata allestita”.
Un Pinocchio vissuto e raccontato diversamente, riprendendo scene clou della favola di Collodi, raccontando sensazioni e movimentando il tutto, con la ceramica intesa quasi come una pellicola filmica, come una tela sulla quale dipingere, come un piano pulito sul quale infondere le sensazioni dell’anima. Un’esposizione collettiva, dove Vitale è la guida di un gruppo di quattordici artisti (Nicola Abelli, Magda Ballerini, Elena Contesini, Gianni Federici, Giuseppe Ferrari, Brunella Finardi, Elena Finardi, Elisabetta Ghidini, Bianca Invernici, Maria Elisabetta Passeri, Renata Raschi, Massimiliano Valenti, Mario Viotto e Pinuccia Zaini), che con le loro creazioni vanno ad abbellire ben cinque saloni del Palazzo sabbionetano, dove non mancano l’albero del Campo dei Miracoli, il Pescecane, Geppetto, il Grillo, la Fata Turchina, Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe e ovviamente lui, il burattino più amato dai bambini di tutto il mondo. Una mostra che presto potrebbe traslocare anche in grandi città.
“E’ una mostra itinerante – precisa Vitale – e dunque dopo l’esordio dello scorso anno nel Ridotto del Teatro Comunale di Casalmaggiore e questa bella esperienza a Sabbioneta, vorremmo portare il nostro Pinocchio anche a Mantova, che non a caso è nel 2016 Città Europa della Cultura, e poi a Cremona e Parma”. Di sicuro, per apprezzare una mostra del genere, non c’è bisogno di dire bugie, su questo garantiamo noi. Bisogna però fare in fretta: a Sabbioneta le “Avventure di Pinocchio” chiudono il prossimo 31 gennaio.
Giovanni Gardani