Festa dei Morti,
festa dei ladri, che
rubano anche i fiori…
Nella foto il cimitero di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE – Non sai quasi se prendertela, buttarla in ridere o cercare di approfondire i motivi di un gesto apparentemente inspiegabile. Di sicuro, un furto del genere colpisce l’opinione pubblica per il valore davvero basso della refurtiva e per il modo in cui viola anche la sacralità dei sentimenti.
Pochi giorni fa, tra il 1° e il 2 novembre, la Chiesa ha festeggiato i Santi e i Defunti e proprio domenica presso i cimiteri di Casalmaggiore e frazioni, oltre che di tutta Italia, si è assistito ad un vero e proprio pellegrinaggio per ricordare i cari ormai passati a miglior vita. Quello che una signora di Casalmaggiore, al termine della visita nel camposanto del capoluogo, non si aspettava era che i fiori freschi appena acquistati e portati sulla tomba dei parenti sparissero nel giro di 24 ore. Il giorno dopo, infatti, quei bei fiori con il relativo vaso non c’erano più. Il furto è avvenuto nella zona vecchia del cimitero, vicino all’ingresso principale.
Va detto che presso il cimitero cittadino di Casalmaggiore, pochi giorni prima, si era verificato un altro furto: in quel caso però a sparire fu una borsetta lasciata incustodita da una signora durante una visita sulle tombe dei parenti. In questa circostanza, pur restando deprecabile il gesto, se non altro il bottino “ha un senso”. Ma di un vaso di fiori, un ladro cosa può farsene? C’è chi ha tirato in ballo una vecchia leggenda che narra di un fioraio di un cimitero di un comune del Casalasco che vendeva fiori, poi li rubava nottetempo per rimetterli nuovamente in vendita. Beh, ma in quel caso di leggenda, appunto, si tratta. E sulla buona fede delle fioraie del cimitero di Casalmaggiore si può mettere la mano sul fuoco: a garanzia pure la soddisfazione dei clienti abituali. Ecco perché il quesito, amaro e tragicomico al contempo, rimane vivo in tutta la sua insensatezza: perché?
Giovanni Gardani
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