Politica

Bozzolo, nuova
puntata, stavolta contro
segretario Pd Avanzi

BOZZOLO – Stavolta il bersaglio si sposta dal sindaco Giuseppe Torchio al segretario del Pd locale Andrea Avanzi. Le solite “badanti” del paese, il gruppo che raccoglie informazioni a getto continuo vivendo a ridosso dei protagonisti di questa “saga” bozzolese, confermano la spaccatura avvenuta dentro al Partito Democratico. E si domandano come mai il segretario Avanzi non si muova per dirimere simile intricata questione.

“Un immobilismo assoluto che lascia esterrefatti – dicono in coro  i contestatori del segretario che vorrebbero da lui una presa di posizione chiara e determinata – . Visto che il direttivo del Pd a Bozzolo non esiste più essendosi spaccato per effetto delle fuoriuscita di alcuni personaggi emigrati verso altre direzioni con differenti colorazioni partitiche, ci si chiede come mai non venga indetta un’assemblea degli iscritti, almeno per contarsi e soprattutto per affrontare la questione e dare una svolta alla telenovela di Bozzolo”. Pure Avanzi in effetti aveva manifestato contrarietà per la perdurante mancanza di un vicesindaco che Torchio non ha ancora scelto nonostante le sollecitazioni. Nessuna presa di posizione decisa e risolutiva è giunta su tale perdurante rinvio.

Torchio avrà avuto difficoltà e ostacoli nel trovare il sostituto di Nicola Scognamiglio fuori dal Municipio ormai da mesi. Ma un segretario del Pd, il partito che ha contribuito alla elezione di questa Amministrazione, dovrebbe dare una scossa all’ambiente convocando un’assemblea degli iscritti per decidere insieme la strada da percorrere. Frattanto anche l’ex segretaria comunale Livia Boni, già dimessa dal ruolo per la nota questione dell’ineleggibilità di Giuseppe Torchio per dignità personale e professionale, torna alla cronaca scrivendo di ritenere intollerabile la difesa del primo cittadino riguardo gli errori informatici attestanti come presenti e votanti, nelle ultime delibere, un paio di assessori già fuori dalla Giunta. Livia Boni afferma in sostanza che se è cosi facile premere un click sul computer per correggere o modificare, ancora più semplice è alzare il telefono avvertendo l’addetto al servizio informatico delle sostituzioni avvenute. Questo il suo messaggio inviato alla stampa: “Riscontro, ancora una volta, con quanta faciloneria e superficialità si riferiscano alla stampa accadimenti, incuranti del fatto che l’obiettivo politico perseguito si traduca in un’ingiusta lesione dell’immagine e della credibilità professionale di “tecnici”; e come, soprattutto, la prima ed unica preoccupazione sia dare alle cose un’immediata eco mediatica invece che preoccuparsi di avere conoscenza dei meccanismi di funzionamento della complessa macchina comunale. Consapevole del fatto che è pura utopia pensare che, per una volta, in un impeto di stile, vengano corrette dichiarazioni alla stampa direttamente da chi dovrebbe assumersene la responsabilità, voglio precisare a nome mio e del tecnico informatico dell’Unione Foedus e del Comune di Bozzolo, Orazio Repetti, quale sia la sostanza dei fatti, così clamorosamente denunciati dal gruppo “Noi di Bozzolo” e così malamente gestiti dall’Amministrazione.

Il software che genera gli atti amministrativi e che con passaggi automatici ne produce la pubblicazione all’albo on line di ogni Comune poggia su configurazioni che rimangono in memoria, con i dati in essi contenuti,  fino a quando una persona (… è noto il detto che “gli strumenti informatici sono macchine sceme in mano a persone… intelligenti”) non si fa carico di una chiamata all’assistenza, se non si è in grado di operare direttamente, per modificare i dati in memoria. Per fare questo non serve il consulente informatico, serve usare la testa.

Mi permetto un’ultima constatazione. Le parole hanno un peso e dovrebbero averne a maggior ragione per chi è tecnico del diritto. Ritengo davvero grave, specie in considerazione della mia funzione pubblica, che si dichiari alla stampa che ho “firmato” pareri tecnici quando non ero più Segretario di Bozzolo. La firma è un’operazione attiva e volontaria, sia che si usi la vecchia penna sia che si apponga una firma digitale ed è cosa ben diversa dall’esistenza, me inconsapevole, di stampati che riportano in automatico il mio nome e cognome, a causa di un mero errore umano. Ritengo di aver gestito fino ad ora, con grande stile e dignità, ogni attacco diretto ed indiretto, rivoltomi, spero solo perché purtroppo “ero di strada”, ma credo sia giusto che ad un certo punto a reiterati comportamenti, ripeto gravemente lesivi, si ponga la parola fine”.

Tornando alle questioni interne al Pd di Bozzolo, i bene informati sottolineano che, dopo le fuoriuscite, sono rimasti solo in tre gli iscritti e che con tali numeri non è possibile imporre nulla, continuando a mostrare arroganza. La lista “Cambiamo Bozzolo”, pure dopo le dimissioni di Scognamiglio, mantiene una inequivocabile connotazione civica e grazie a questo elemento il sindaco di Bozzolo non dovrebbe più sottostare a ricatti e condizionamenti, imponendosi grazie alla competenza e al carisma che lo hanno sempre accompagnato in decenni di fortunata carriera politica.

Rosario Pisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

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