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Pomì, le impressioni,
il calendario
e la sfida all’ex Ton

Nella foto la dirigenza Pomì prima del sorteggio e il palazzetto dove gioca le gare interne l’Eczacibasi

VIENNA – Si sorride, nonostante tutto. Nonostante un sorteggio che non sarà stato il migliore possibile, ma ha comunque permesso a Casalmaggiore di entrare ufficialmente nell’Europa che conta del volley. I campioni d’Europa, e del Mondo, in carica, e una delle semifinaliste dell’ultima edizione, per quanto promossa grazie al fatto di giocare in casa la final four.

“Del resto siamo esordienti e non potevamo aspettarci qualcosa di molto diverso da questo – sentenzia Massimo Boselli Botturi, presidente rosa – . Certo, è andata meglio a Piacenza, che partiva come Wild Card, però siamo soddisfatto di un sorteggio impegnativo che sarà anche motivo di spettacolo in più. Sarà bello avere al PalaRadi l’Eczacibasi di Caprara, che ha vinto tutto nel 2015, così come il Police di Cuccarini, che ha cambiato molto con Wolosz in palleggio e la fisicata Montano. E non sottovaluterei il Prostejov, che da dieci anni gioca la Champions League e dunque ha esperienza”.

Positivo avere evitato trasferte troppo pesanti. “Volevo evitare le russe e sono stato accontentato. Come società avremmo pescato volentieri le francesi, sia per giocare contro le nostre ex, sia per confrontarci con una pallavolo molto vicina alla nostra per tradizione” spiega Boselli, colpito in particolare “dalla premiazione a Leo Lo Bianco: un premio alla carriera meritatissimo, per una giocatrice che a maggio-giugno abbiamo trattato e avremmo portato volentieri a Casalmaggiore”. Atmosfera formale, molto ingessata per una serata dal sapore ovattato da notte-evento. Ma anche corsi di aggiornamento, che in particolare Luciano Toscani, dirigente designato per l’Europa, ha seguito tra giovedì e venerdì quasi ad ogni ora. “E’ stato positivo confrontarci con allenatori e dirigenti di grande livello europeo – chiosa Boselli Botturi – ed è stata una trasferta positiva, al di là del momento clou del sorteggio”.

Non era ad Hofburg, ma ha seguito a distanza le operazioni, coach Massimo Barbolini. Che ritrova due grandi tecnici italiani. “Ormai è un’abitudine e sarà un piacere sfidare Caprara e Cuccarini – spiega il tecnico modenese – . Siamo una generazione cresciuta 10-15 anni fa nel miglior campionato del mondo, quello italiano. Ed è capitato spesso che allenatori italiani siano arrivati a colonizzare la final four, anche quest’anno è stato così”. Barbolini si aspettava esattamente un girone del genere. “Sulla carta non esiste nulla, ma era normale aspettarsi un girone difficile: non eravamo, da esordienti, teste di serie ed al 90% si sapeva che sarebbero arrivati accoppiamenti difficili. Non ci lamentiamo, perché non vediamo l’ora di iniziare e anzi lavoriamo già per provarci. Per avere un girone facile dovevano uscire casualità e incastri davvero remoti. Avere due big, dalla terza fascia, era normale”. Sulle trasferte “morbide” Barbolini non è d’accordo. “Raggiungere Police non è molto più semplice che arrivare a Ekaterinburg: devi prendere l’aereo e poi sorbirti 200 km di pullman. Il vero ostacolo non sono mai i chilometri, ma il valore delle avversarie. Tuttavia, voglio sperare che anche gli altri allenatori siano dispiaciuti di avere pescato la Pomì dalla terza fascia”.

Commento flash di capitan Valentina Tirozzi, che parla di “girone sicuramente impegnativo ma affrontabile e comunque tutto da scoprire”, poi è tempo di passare al calendario. “Sarà importante” si lascia sfuggire Barbolini. Nel senso che forse è meglio pescare l’Eczacibasi a fine girone, con lo squadrone turco probabilmente qualificato e magari un po’ scarico. Ebbene, il coach è stato accontentato. La Pomì esordirà sì il 28 ottobre a Istanbul (al Burhan Felek Spor Salonu, 7mila posti, perché il “vero” palazzetto dell’Eczacibasi contiene soltanto mille posti), ma poi chiuderà il 27 gennaio, al PalaRadi, proprio contro le turche di Caprara. L’11 novembre sfida a Cremona al Police e il 25, sempre in casa, al Prostejov, occasione per prendere il largo e fare punti al PalaRadi, partendo con qualche vantaggio nella fase discendente del raggruppamento. Girone di ritorno più duro: sfida in Repubblica Ceca il 9 dicembre e il 20 gennaio in Polonia, infine come detto chiusura in casa contro le turche.

Passaggio chiave: i playoff a dodici metteranno di fronte, a sorteggio, sei prime del girone contro sei seconde, con gare di andata il 9-11 febbraio e il 23-25 febbraio (playoff a sei squadre l’8-10 marzo e il 22-24 marzo, poi finali four il 9-10 aprile). Tenendo conto che l’Eczacibasi è favoritissima per il primato, la Pomì, passando come seconda del girone, avrebbe un accoppiamento indubbiamente impegnativo. Del resto, la Champions richiede e presuppone questo. A patto di imprese, alle quali la Pomì ha abituato ampiamente. E allora, prima di preoccuparsi, o meglio ancora prima di sognare, spazio a una curiosità: il preparatore atletico dell’Eczacibasi Istanbul è Riccardo Ton, uno dei protagonisti del miracolo rosa.

“Sono contento di tornare a Cremona, anche se il girone è tutt’altro che semplice. Certo – spiega Ton – da un lato avrei preferito ritrovare la Pomì in finale, perché sarebbe stato un successo per entrambe, ma dall’altro, in questo modo, ho la certezza di tornare a Cremona, al PalaRadi, e non su un campo neutro, potendo così incontrare tanti tifosi e amici. Il mio sogno? Sperare che all’ultima partita sia Eczacibasi sia Pomì siano già qualificate: in questo modo sarebbe una festa e mi godrei tutta la trasferta”. Un patto che i tifosi rosa sottoscriverebbero volentieri al volo.

Giovanni Gardani

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