Cronaca

Assistenza disabili,
il presidente provinciale
Vezzini: “Aiuteremo i Comuni”

Nella foto, il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini

CREMONA/CASALMAGGIORE – Le nostre anticipazioni riguardo il vertice dei sindaci che ha prodotto la lettera di protesta nei confronti dell’ente provinciale per le conseguenze della “remissione di responsabilità, di competenze e relative spese” per quanto riguarda l’assistenza educativa specialistica “ad personam” per disabili della Scuola Secondaria Superiore, risalgono al 7 aprile scorso. A distanza di una settimana arriva le replica del presidente della Provincia di Cremona, Carlo Vezzini. “I tagli attuati dal Governo non consentono alle Province di poter svolgere appieno tutte le funzioni così come i tempi degli iter legislativi della Regione, in materie di funzioni delegate ancora allo stadio preliminare, rappresentano un grosso problema, minando la stessa piena operatività dell’ente:” spiega Vezzini. “Nessuno vuole scaricare i disabili: anzi, abbiamo dato mandato agli uffici di reperire tutti i residui possibili per alleviare il peso finanziario ai comuni; la lettera inviata ai sindaci, con la quale si manifestava questa situazione di difficoltà economica, è stata fatta, in piena onestà intellettuale, per consentire ai Comuni di affrontare la situazione anzitempo rispetto alle scadenze della programmazione dei bilanci”. Questa è la dura realtà: “Da sempre – prosegue Vezzini – abbiamo gestito e garantito servizi e funzioni di alta qualità, con progetti riconosciuti da più Istituzioni, sopperendo anche a lacune territoriali. Quando dicevo che la riforma di un’ente, considerato da molti come “ente inutile”, la Provincia, andava fatta gradualmente e traghettata con adeguate risorse, certo non mi sbagliavo. Ho chiesto anzitempo correttivi normativi, soprattutto sul versante delle risorse finanziarie, ma al momento non ne vedo; anzi, oltre ai tagli ai bilanci provinciali, abbiamo girato al livello centrale ingenti somme”.

“Al momento – precisa Vezzini – la Provincia di Cremona sta ancora esercitando tutte le funzioni, ma per garantire continuità dei servizi in questa fase di profondi cambiamenti e di cortocircuiti legislativi, che peraltro dimezzano il nostro personale, abbiamo bisogno della sinergia di tutti e questo non lo chiamerei “scaricabarile”, ma richiesta di collaborazione operativa per garantire servizi alle comunità. Ho voluto, come è nel mio stile, rendere noto ai Sindaci la vera realtà che stiamo affrontando e che i nostri parlamentari già conoscono ovvero quella di un ente che si sta trasformando in Area Vasta, ma che al momento dispone di pochi strumenti finanziari come di scarse certezze normative. La questione verrà seguita dal Consiglio Provinciale, in collaborazione con la Regione Lombardia ed il Governo per tentare di trovare soluzioni che non ricadano sui più bisognosi: parlo da presidente della Provincia e da Sindaco. Ma il Governo una soluzione dovrà trovarla per questa situazione e per altri servizi che, se non interverranno, appunto, correttivi, peggiorerà in tutt’Italia”.

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