Sport

Rugby Viadana
ed Extraordinary: palla
ovale e mental coach

Nella foto la Mental Coach all’opera

VIADANA – “Mi occupo di Coaching e Mental training sportivo da diversi anni e continuo a trovare nello sport una efficacentissima metafora della vita personale e professionale”. Scrive così Laura Salimbeni, che ha stretto proprio con una delle società più gloriose dello sport del comprensorio, in particolare di Viadana, una collaborazione proficua. “Grazie anche al Rugby Viadana 1970, noi di Extraordinary” spiega “stiamo condividendo con le aziende le lezioni che ogni giorno il campo da gioco offre. Il Rugby è sicuramente lo sport che offre la più ampia ed efficiente varietà di spunti utili per attivare vere trasformazioni generative, nelle persone e nelle organizzazioni”.

La collaborazione tra Rugby Viadana ed Extraordinary è partita negli scorsi giorni e durerà, in via sperimentale, fino a data da destinarsi. Già impegnata per dodici anni in una grande azienda italiana, Laura spiega che “i problemi nascono dal fatto che spesso non scegli l’allenatore, i compagni di lavoro e a volte nemmeno gli obiettivi. E’ difficile tenere la motivazione e il focus in una situazione così. Si è così impegnati a proteggere il proprio “fortino” sul fronte interno, che si dimentica quale è la vera ragione per cui si sta insieme. Un’azienda che ha performance straordinarie si fonda su una squadra allineata e consapevole, che sia orientata al cliente e al risultato, non al personalismo e all’autoreferenzialità”.

Da qui la scelta di campo del Rugby, poiché la natura e la filosofia di questo sport escludono in partenza alcune delle più frequenti e disfunzionali abitudini del lavoro di squadra in azienda. “Nel Rugby vince la squadra che totalizza più punti” spiega Laura “facendo meta o realizzando un drop o un calcio di punizione. I giocatori sono sempre dietro alla palla. Uno degli elementi più affascinanti di questo sport infatti è il fuorigioco, che avviene quando un giocatore si trova davanti al “portatore del pallone”. Il vero protagonista dell’azione è sempre chi porta il pallone. In questo modo tutti i giocatori sono ugualmente essenziali, sia quando hanno la palla, che quando sono di supporto. Nessuno può essere efficace, se i compagni non fanno la loro parte in ogni fase della partita. La squadra così può essere un muro o un castello di carta in base a come ogni individuo contribuisce al risultato del collettivo”.

Ogni giocatore ha un ruolo definito e leadership nella propria area di competenza. La leadership è sinonimo di efficienza, di capacità di sacrificio, di pensiero strategico e di dare esempio. I valori del Rugby sono indissolubilmente legati al concetto di umiltà, fiducia e di rispetto, un rispetto che è dimostrato anche nei confronti dell’avversario, tanto che lo speaker ufficiale ripete “nel Rugby non si fischia l’avversario” agli spettatori più inesperti. Le regole in questo sport si seguono perché fa parte di una cultura più ampia fondata su principi condivisi.

Per questo motivo Laura ed Extraordinary hanno puntato forte su Viadana. “Sono rimasta impressionata da come questi ragazzoni si tirino con forza letteralmente a terra” racconta lei “di come si trovino incastrati in grovigli per mettere la palla in gioco e di come trovino la forza di alzarsi, correre, spingere e gestire il dolore di qualche “ammaccatura” (inevitabile in questo gioco). Il valore si misura sulla qualità dell’azione e nella capacità di essere flessibile per il vantaggio comune. Credo che la metafora dell’azienda in campo funzioni, perché tra i pali hanno già realizzato qualcosa che sappiamo nelle aziende e che più difficilmente mettiamo in pratica: una vittoria in campo avviene quando l’avversario è uno stimolo per fare meglio, quando l’individuo è meglio se parte di un collettivo e quando lo scopo di un’organizzazione è creare valore”.

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