Pomponesco, dopo
il Rave, le denunce:
180 giovani deferiti
Nella foto un momento dei controlli fuori dal Rave
VIADANA/POMPONESCO – Un comunicato dei carabinieri nella prima mattinata di venerdì fa chiarezza sul “Rave Party” abusivo e illegale tenutosi a Pomponesco nello scorso weekend. Una vicenda che aveva scosso la tranquillità del comune mantovano, con almeno 4-500 ragazzi provenienti da tutta Italia (alcuni anche dall’estero) per ritrovarsi in un casolare abbandonato, ascoltando musica a tutto volume e in qualche caso sballandosi anche con l’uso di stupefacenti.
Il 13 marzo a Viadana, si legge nel comunicato che consente di fare luce sull’entità e la gravità di quel raduno illegale, i militari della locale stazione dei Carabinieri, hanno denunciato 180 giovani per invasione di terreni ed edifici. Centottanta provvedimenti che sono stati decisi a conclusione di accertamenti, sebbene parziali. Nel comunicato infatti si parla di altri 200 giovani al momento non ancora compiutamente identificati che, nella notte tra il 7 e l’8 marzo, hanno invaso arbitrariamente a Pomponesco in via delle Industrie un capannone per la lavorazione del legname.
Lo stesso, come note, era disponibilità di una società di vendite giudiziarie: qui i circa 400 giovani hanno organizzato il “Rave Party” non autorizzato, al termine del quale i carabinieri hanno anche sequestrato gli impianti audio e le varie attrezzature utilizzate.
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