Cronaca

Personale comunale,
ma quanto
mi costi?

CASALMAGGIORE/VIADANA – I dipendenti dei nostri Comuni svolgono un ruolo fondamentale. Oggi soprattutto sono costretti, dai pesanti tagli alla spesa corrente, a farsi in quattro, sia in termini di funzioni ricoperte che di orari effettivi di lavoro, anche perché hanno un rapporto con gli utenti, cioé tutti noi cittadini, che spesso, specie nei piccoli centri, va al di là del ruolo ricoperto. Detto questo, e riconosciuta la loro insostituibile funzione, il loro stipendio rappresenta ovviamente un costo per la collettività. Abbiamo voluto valutare quanto in media spendiamo all’anno per garantirci la loro presenza, e soprattutto quanto tale spesa vari da comune a comune. In alcuni casi abbiamo verificato notevoli differenze, imputabili soprattutto al fatto che il trasferimento e l’età pensionabile di qualche lavoratore ha portato a carenze di organico, data la difficoltà di sostituirli in tempi di rispetto del patto di stabilità. Rispetto che è particolarmente rigoroso per i Comuni non facenti parte di unioni, come in questa inchiesta. Infatti va sottolineato che i dati confluiti su Siope (piattaforma ufficiale del governo, quindi dati più che attendibili) riguardano i comuni e non le unioni, i cui bilanci 2014 non sono ancora disponibili. E ovviamente nei casi in cui il personale è pagato dalle unioni, non è stato possibile riportare i dati riferiti ai singoli comuni che ne fanno parte. Un peccato perché sarebbe interessante conoscere il costo pro capite delle unioni, per verificare quanto la sinergia consenta di produrre risparmi in merito al personale. In ogni caso, per fare un confronto serio, ci sarebbe da attendere qualche anno, quando la situazione degli organici sarà definitiva e non, come al momento, la sommatoria delle diverse municipalità.

Dunque entriamo nel merito. Abbiamo inserito 19 dei 34 comuni dell’Oglio Po. In provincia di Cremona oltre la metà dei Comuni non hanno potuto essere inseriti. Si tratta dell’Unione che aggrega Piadena e Drizzona, quella tra Calvatone e Tornata, Foedus che raggruppa Casteldidone, Rivarolo del Re e Spineda (oltre a Rivarolo Mantovano), Municipia con Cingia de’ Botti, Motta Baluffi e Scandolara Ravara, Palvareta Nova con San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Solarolo Rainerio e Voltido. Per la Provincia di Mantova, fatta eccezione appunto per Rivarolo, tutti gli altri 10 Comuni fanno parte della ricerca.

Emergono dati interessanti. Innanzitutto il bilancio sotto esame è quello del 2014, e per stabilire il costo del personale non abbiamo solo considerato le “competenze fisse per il personale a tempo indeterminato” (la voce più rilevante), ma anche le altre dello stesso capitolo di spesa, vale a dire “straordinario per il personale a tempo indeterminato”, “altre competenze ed indennità accessorie per il personale”, “competenze fisse ed accessorie per il personale a tempo determinato”, “altre spese di personale (lavoro flessibile)”, “rimborsi spese per personale comandato”, “contributi obbligatori per il personale”, “contributi per indennità di fine servizio e accantonamenti TFR”, “contributi aggiuntivi”, “altri oneri per il personale in quiescenza” e “contributi relativi ad arretrati di anni precedenti”. Inserendo tutte le spese dei dipendenti, e senza separare tempo indeterminato e determinato, il totale abbraccia dunque tutto ciò che possiamo considerare spesa per il personale. Nella prima colonna abbiamo quindi indicato il totale che ne risulta, nella seconda lo abbiamo diviso per la popolazione, stabilendo qual è il costo che ogni cittadino di quel Comune sopporta all’anno per pagare il personale, e infine nella terza colonna abbiamo indicato il peso di questo capitolo sul totale delle spese in bilancio.

Diciamo subito che il numero di abitanti considerato è quello di metà 2014 (cioé al centro del periodo di riferimento), sulla base dei dati delle elezioni comunali, o simili per chi non è andato al voto. Se in termini assoluti non è facile stabilire se sia tanto o poco quanto spendiamo per pagare i nostri dipendenti, la spesa pro capite ci dice molto. In media ogni abitante dell’Oglio Po spende 187 euro all’anno per pagare i “propri” dipendenti, ma la cifra si sposta anche di molto dalla media. Innanzitutto diciamo che per gli abitanti dell’Oglio Po mantovano la media è di 174 euro, per i cremonesi 215, e già qui la differenza è parecchia. Anche se il comune che fa risparmiare di più i suoi cittadini è il cremonese Martignana Po, dove la spesa pro capite è di soli 87 euro. Segue un lungo elenco di comuni mantovani, in pratica tutti tranne Gazzuolo e Pomponesco, unici con una media superiore ai 200 euro l’anno. Bassa la spesa a Dosolo (140 euro), sotto i 180 a Marcaria, Viadana e Sabbioneta, sopra a Commessaggio, Canneto, San Martino dall’Argine e Bozzolo. In nessun altro comune cremonese invece si scende sotto i 200 euro, quota centrata da Torricella del Pizzo. Poco più alta la spesa a Isola Dovarese, Torre de’ Picenardi, Gussola e Casalmaggiore. Il comune mantovano più “caro” è Pomponesco (242). La cifra si alza poi a Derovere, sfiora i 300 euro a Cella Dati e li supera a Ca’ d’Andrea.

Si poteva pensare che la spesa fosse generalmente più alta nei piccoli comuni, dato il peso dei costi fissi, e invece vediamo che un centro che supera i 15mila abitanti, Casalmaggiore, ha un costo pro capite ben sopra la media, a quota 225. Se si pensa che in un comune di grandezza simile (attorno ai 20mila abitanti) come Viadana se ne spendono solo 164, la differenza è sostanziale.

Interessante e variegata anche l’incidenza del personale sulle spese complessive dei Comuni. A Martignana il basso costo si traduce nel 12% circa del totale, che è davvero pochissimo. Proprio a Casalmaggiore otteniamo il risultato inverso: sul Listone oltre il 40% delle spese che sopporta il Comune serve a pagare il personale. A Viadana siamo attorno al 26%. Sotto il 20% anche Sabbioneta, dove evidentemente ci sono altri capitoli di spesa che hanno appesantito il bilancio 2014. Il contrario è avvenuto a Dosolo: la spesa per il personale è bassa, ma rappresenta oltre il 30% di un bilancio evidentemente ridotto all’osso. Per 14 comuni su 19 la percentuale è tra il 20 e il 30%. Possiamo desumere quindi che in media la spesa del personale è attorno a un quarto di quella complessiva dei Comuni.

Conclusa la ricerca, non potevamo non contattare il sindaco di Martignana Po per scoprire quale possa essere il motivo di questa anomalia di spesa. La spiegazione di Alessandro Gozzi è semplice ed intuitiva: «E’ un problema di risparmio, nel senso che abbiamo la pianta organica al minimo indispensabile, siamo decisamente sotto organigramma. Forse incide anche il fatto che abbiamo esternalizzato l’ufficio tecnico». Probabilmente conta anche il boom di residenti. Come noto la popolazione di Martignana è quasi raddoppiata in pochi anni (da 1000 a 2000), e probabilmente l’organico non è cambiato di molto rispetto alle nuove esigenze.

Vanni Raineri


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