Il Comune chiede
gli ‘arretrati’ all’Arces
“Illegittimo e insensato”
Nella foto, il municipio di Viadana
VIADANA – “Dal 2011 in avanti non si è mai voluto, nonostante le innumerevoli richieste dell’Arces, e le altrettante promesse dell’amministrazione comunale, rinnovare le convenzioni e il contratto di comodato della sede che era stata concessa all’associazione in cambio di un contributo alle spese di gestione di 500 euro mensili”: parole mese nero su bianco dall’avvocato Alessandro Abatianni, legale dell’associazione di volontariato viadanese che vorrebbe far luce sul tira e molla venutosi a creare col Comune circa l’affitto dei locali dell’ex scuola materna di Cogozzo, base operativa dell’Arces. “Una situazione già oggetto di parecchi contrasti con la precedente giunta del sindaco Giorgio Penazzi – spiega l’avvocato -. Ora si pretenderebbe di “sanare” la situazione facendo pagare un arretrato di tre anni all’Arces a pena di non rinnovare la convenzione e ciò senza che, a parere di chi scrive, vi sia alcun titolo a richiedere questa somma visto che è l’amministrazione a non avere preparato gli atti per l’utilizzo della struttura che è del Comune”.
“Ma la cosa ancor più grave – prosegue Abatianni – è che tutto ciò rischia di far sì che l’associazione resti senza sede stante il fatto che le alternative paventate sono del tutto inadeguate, e con ciò oltre duecento famiglie bisognose d’aiuto che in periodo di crisi come questo non ricevono adeguato ristoro dagli enti pubblici, i bambini vedano interrotto il doposcuola e tutte le altre attività di rilievo sociale svolte dall’associazione restino senza seguito”. “Invito pertanto la funzionaria prefettizia e i tecnici preposti a rivedere questa posizione a mio giudizio illegittima e insensata, nell’auspicio che quando il Comune avrà di nuovo finalmente ritrovato una guida politica, alla situazione si possa porre rimedio permettendo all’Arces di continuare a fruire dei locali non alle condizioni insostenibili che le si vorrebbe imporre, sanando quella che è la situazione per il passato visto che è l’amministrazione e non certo l’associazione ad essere clamorosamente in difetto. Tra l’altro vi è anche da sottolineare che la medesima struttura è utilizzata da altre associazioni tra cui la SIAE che ha scopo di lucro e non paga alcun contributo, mentre si pretenderebbe che fosse l’Arces a chiedere contributi alle altre associazioni senza averne titolo. Mi auguro quindi che l’amministrazione si astenga da azioni ingiuste e gravatorie cui l’Arces riterrebbe doveroso resistere”.
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