Cronaca

Via i piccioni?
Il comune usa i falchi
di Harris: il primo volo

Nella foto le due falconiere con i falchi poco prima del primo volo

CASALMAGGIORE – Li chiamano Falchi di Harris, o anche poiane, ma anche se sono più piccoli, almeno per quel che concerne alcuni esemplari, del Falco Pellegrino, non invidiano al nobile “fratello” la maestosità del volo e lo sguardo acuto. Sono stati fatti volare nella serata di mercoledì nella zona della biblioteca, per poi spostarsi verso piazza Garibaldi e attirare anche i curiosi del Bar Centrale.

A tenerli d’occhio due ragazze di Parma e Traversetolo, Jessica Ziveri e Lara Flisi, della Falcon Fly, che si occupa proprio dell’addestramento di questi rapaci per un fine molto utile: nel caso specifico per scacciare dalle zone più sensibili della biblioteca, appena sistemate, i piccioni. Nulla di cruento, sia chiaro: l’iniziativa, intrapresa dall’Ufficio Ambiente con Uber Ferrari e il consigliere con delega all’Ambiente Stefano Stringhini in testa, e con il benestare della biblioteca Mortara di Casalmaggiore, mira semplicemente a mantenere pulito il tetto (e spesso anche il sottotetto interno fino al cavedio dell’ascensore) della struttura di via Marconi, appena ripulita da un’apposita ditta dopo le segnalazioni di cattivi odori e sporcizia a causa del guano depositato dai volatili.

I due falchi di Harris – curiosamente era più grande la femmina del maschio – hanno circa due anni, ma come le ragazze hanno spiegato, si inizia da subito, dopo venti giorni dalla nascita, l’addestramento. Un esemplare di questa specie può arrivare a vivere anche venti anni. Come detto, l’obiettivo non è fare male ai piccioni, perché gli stessi falchi sono allenati soltanto a scacciare gli altri esemplari e non ad aggredirli: nel caso specifico della biblioteca, l’intenzione è di colpire la territorialità delle specie infestanti, in modo da allontanare la colonia di piccioni, con interventi che potrebbe anche ripetersi una decina di volte al mese. Questo perché, pur non trattandosi di una caccia vera e propria come avviene in natura, i piccioni sanno molto bene che la presenza di un falco è un pericolo per l’intera colonia. In alcune zone del sottotetto individuate dalla responsabile della biblioteca Sandra Furini durante un sopralluogo assieme a Uber Ferrari e Stefano Stringhini e ovviamente alle esperte falconiere, gli stessi pennuti possono poi essere allontanati con più semplicità, finché non cambiano zona di stazionamento in via definitiva.

Chiaramente non è un’operazione che può dare risultati nell’immediato ma potrebbe bastare qualche altra “puntata”. Intanto quello di mercoledì sera (dalle 21.30 fino quasi a mezzanotte) è stato un volo di ricognizione, cui ne seguiranno altri: di fatto la procedura è simile a quella dei cani chiamati a indirizzare un gregge di pecore. Sempre di animali si tratta, anche se il particolare del volo aggiunge magia all’operazione. Non è tutto: i falchi di Harris, lasciati liberi dopo avere seguito alcune istruzioni con tanto di torce luminose (il volo è partito dal cortile esterno del Museo del Bijou), hanno poi sorvolato anche piazza Garibaldi e il comune, spingendosi fino a via del Lino e vicolo Chiozzi. Tutto in completa sicurezza, anche perché le due falconiere erano dotate di una speciale antenna, collegata a un anello posto alla zampa degli animali, per poterli rintracciare e richiamare in caso di smarrimento.

Nel loro volo i falchetti hanno trovato, e scacciato, altri piccioni, tanto che l’amministrazione pensa ora, per la disinfestazione, di allargare la zona dalla semplice biblioteca all’intero centro storico. Un progetto affascinante ed efficace, che darà risultati ancora migliori quando i falchi – quelli di Harris sono stati utilizzati perché più adatti alla caccia a bassa quota rispetto al falco pellegrino che raggiunge anche i 300 km orari in picchiata – prenderanno confidenza con un ambiente per loro nuovo. Intanto, uno di loro, s’è appollaiato sopra il bar Centrale durante un piccolo imprevisto: forse voleva un caffè, forse voleva solo fare conoscenza. Di sicuro molti degli avventori del bar, per nulla spaventati (anche perché il falco era ben saldo all’apposito guanto della falconiera) hanno gradito l’insolita visita.

Giovanni Gardani

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