Cronaca

Bozzolo, a fuoco
150 rotoballe in cascina
Crolla il barchessale

Nella foto una fase dell’intervento dei Vigili del Fuoco

BOZZOLO – Fiamme alte che hanno presto lasciato spazio alle classiche colonne di fumo. Questa la vista alzando lo sguardo. A terra invece uno scenario quasi apocalittico, con grandi pozzanghere create dalla enorme quantità d’acqua riversata sulle rotoballe a fuoco, tanto fango e lo stesso fieno ormai incenerito, senza scordare il danno peggiore, al barchessale in muratura, con i mattoni spezzati a simboleggiare un lavoro di anni spezzato in pochi minuti.

Brutta mattinata, iniziato attorno alle 11, per la famiglia di Roberto Chizzoni, consigliere di Mantovabanca 1896, residente a Bozzolo, in una bella cascina situata sulla strada bassa per San Martino dall’Argine, dove ha sede l’azienda agricola Canili: per fortuna (si fa per dire) i danni hanno riguardato solo la struttura del barchessale (in gergo, il rustico) e non l’abitazione, ossia il civile. Nessun ferito o intossicato, dunque, e tutti coloro che lavorano all’azienda, oltre allo stesso Chizzoni, hanno infatti dato una mano ai pompieri.

L’incendio, stando alle testimonianze dello stesso Chizzoni e ai primi rilievi dei carabinieri di Bozzolo giunti sul posto, sarebbe scaturito per autocombustione, forse anche per il caldo. Ma, al di là delle cause, la presenza di quasi 200 rotoballe di fieno nel barchessale ha fatto sì che in pochi minuti le fiamme di propagassero ovunque. Nel giro di mezzora è letteralmente esplosa una delle pareti in muratura del barchessale, che ha perso tre dei quattro archi dei quali era composto. A fuoco sono andate, appunto, 150 rotoballe, per un totale di 600 quintali: il valore? 20mila euro circa, anche se in realtà il danno più ingente è quello alla struttura, considerato come “inestimabile”. Si tratta infatti, a detta dei conoscenti della zona e dalla famiglia Chizzoni, di uno dei barchessali meglio costruiti tra le cascine del bozzolese e della Bassa in generale.

I Vigili del Fuoco di Viadana, impegnati con l’autobotte, hanno iniziato a lavorare attorno alle 12 e andranno avanti, come hanno detto i responsabili, probabilmente fino a sera. Anche se le fiamme erano ormai spente attorno alle 14, infatti, l’obiettivo ora è quello di raffreddare il fieno rimasto intatto, per evitare che un nuovo fenomeno di autocombustione possa verificarsi. Per rendere l’idea, l’autobotte si è svuotata del proprio contenuto e i pompieri hanno provveduto a sfruttare l’acqua presente nei fossi vicini alla cascina.

Giovanni Gardani

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