Oselini risponde duro
a Penazzi: “Da lui frasi
allusive e insultanti”
Nella foto Gabriele Oselini e il comune di Viadana
VIADANA – Ancora “botte da orbi”, per quanto verbali, a Viadana: in attesa di una decisione dall’alto sul commissariamento che ancora non arriva, è il presidente del consiglio comunale (dimissionario) Gabriele Oselini a rispondere alle accuse del sindaco Giorgio Penazzi. “Ancora una volta sono costretto a smentire affermazioni non vere, volutamente confuse e tendenziose che mi riguardano; questa volta inserite in un comunicato del Sindaco di Viadana, pubblicato sulle testate locali. Io rivendico il diritto di pensare liberamente e di esprimere il mio pensiero nelle sedi idonee e nei modi opportuni, ed è ciò che ho sempre fatto: non ho accoliti di nessun tipo, non ho mai complottato nulla, mi onoro di aver fatto parte del gruppo consigliare del Pd, e di aver portato avanti all’interno del gruppo e quindi in Consiglio le decisioni che ho ritenuto giuste”.
“La politica non è appannaggio di qualche gruppo privilegiato che comanda e suddivide gli altri interlocutori in cortigiani, sudditi o nemici, secondo le convenienze” scrive Oselini “ma è confronto democratico fra rappresentati dei cittadini, o anche solo di se stessi, e non può prescindere da questo, pena la degenerazione nella demagogia e nel populismo, anticamera delle dittature. Non ho partecipato come Presidente del Consiglio comunale, alle cosiddette “maggioranze allargate”, sin dall’inizio, giustificando per iscritto la mia decisione, dettata dal fatto che la Presidenza è per sua natura una carica di rappresentanza e di garanzia, non politica, e come consigliere comunale ero rappresentato dal mio capogruppo (regolarmente eletto all’unanimità) e dal segretario del mio Circolo Pd, mettendomi comunque a disposizione per qualsiasi attività/consulenza che io fossi in grado di fornire all’esecutivo (cosa peraltro mai richiestami)”.
Oselini parla francamente di scorrettezza e traccia un quadro sconfortante del panorama politico viadanese. “Spiace che a rendersi protagonisti di questo degrado dei rapporti politici e interpersonali siano individui con cui hai collaborato per anni, avendo cura di non mancare mai di rispetto e di scindere le valutazioni politiche da quelle personali. L’ultimo in ordine di apparizione ad attaccarmi scorrettamente è il Sindaco Penazzi (non è la prima volta per la verità), con frasi allusive e insultanti, almeno io le considero tali, prive di fondamento alcuno. Io mi sono dimesso dal Consiglio comunale dopo aver fatto ogni sforzo possibile, in ogni sede, per ritrovare le ragioni che potessero “salvare” il rapporto politico amministrativo che stava alla base del patto elettorale fra Pd, Udc e Lista Penazzi, facendo leva sulla valorizzazione del programma elettorale e sul rispetto dei ruoli istituzionali di ognuno, all’interno delle regole statutarie comunali e nella trasparenza amministrativa; aspetti troppe volte disattesi specialmente dal Sindaco e da alcuni suoi “consiglieri” più o meno occulti. A ciò va aggiunto l’uso a piene mani del dileggio, della provocazione, della diffamazione, da parte di alcuni noti “professionisti” della politica nei confronti di consiglieri, assessori, ex assessori, altri esponenti politici locali considerati “non in linea” e il cerchio si chiude”.
Oselini analizza poi la decisione di non essere più presidente del consiglio. “Le mie dimissioni, presentate non per il problema contingente del bilancio, ma preannunciate alcuni mesi fa in ogni sede politica e a più riprese con colloqui personali, hanno origine nell’esaurimento della capacità da parte mia di reggere umanamente una situazione divenuta insostenibile, con continui attacchi personali e insulti sia pubblici che privati, e in un quadro politico deteriorato all’inverosimile, per me non più accettabile, dove il confronto, il dialogo, la ricerca della condivisione sono ormai totalmente negati. Le ultime affermazioni del dottor Penazzi non aggiungono nulla di nuovo a questo quadro desolante”.
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