Cronaca

‘Bonimba’ a Viadana:
campione di calcio,
di simpatia e umanità

Nella foto, i relatori della serata con Boninsegna al centro

VIADANA – Una serata con Roberto Boninsegna riesce a sollevare emozione e attenzione anche in chi la passione del calcio l’ha persa da un pezzo. Se n’è avuta la riprova mercoledì sera quando il grande calciatore è rimasto per quasi due ore a Viadana a raccontare della sua straordinaria carriera sportiva. Aneddoti, storie, ricordi e curiosità che uscivano dalla memoria coinvolgendo e contagiando la sala stracolma del MuVi dove il sindaco Giorgio Penazzi e il curatore del Museo Roberto Pedrazzoli avevano organizzato l’incontro. Incalzato dalle domande dei prestigiosi giornalisti sportivi Adalberto Scemma e Giorgio Gandolfi il bomber mantovano ha riportato alla mente le emozioni degli anni ’70 con l’indimenticabile 4-3 nella partita con la Germania e la finale mondiale con il Brasile. Citando poi altri nomi leggendari per la cronaca di quei tempi come Gigi Riva, Mario Corso, Filippo Anastasi, gli allenatori Manlio Scopigno ed Helenio Herrera, il presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli.

Gli è stato chiesto di parlare delle tre città nelle cui società ha giocato, Cagliari, Milano e Torino sottolineando in questo caso il carisma e il potere della famiglia Agnelli. E poi si sono materializzate altre figure mitiche dello sport dell’epoca come Dino Zoff, Enrico Albertosi, Giacinto Facchetti e il giornalista Gianni Brera. Emersa durante la serata anche la simpatia e la generosità di Boninsegna citata da uno di presenti che ha ricordato come una sera a Cortina d’Ampezzo in mezzo ad una festa venne raggiunto, lui che era addetto al guardaroba di un grande hotel, dal giocatore con un magnum di Dom Perignon tra le mani. Il campione del mondo ha sempre mantenuto semplicità, modestia e generosità impegnandosi nel sociale e andando a manifestare anche per i lavoratori della Ies di Mantova e altre situazioni di crisi occupazionale. Nell’elenco infinito di meriti non è mancato però il ricordo di quella maxi squalifica di 11 giornate inflitta al bomber per divergenze d’idee avute con un arbitro una domenica pomeriggio. Un incidente di percorso che non ha per nulla cambiato il giudizio di migliaia di tifosi sulla straordinaria classe di questo campione dotato non solo di capacità atletiche ma sopratutto di simpatia, umanità, cordialità e disponibilità come pochi altri.

Rosario Pisani

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