Viadana, il futuro
del rugby rischia
di non avere una meta
VIADANA – Prima assemblea dei soci del Rugby Viadana 1970, mercoledì sera, nella club house dello stadio ‘Zaffanella’. L’associazione che fa capo all’assessore regionale all’Agricoltura nonché ex presidente del Rugby Viadana Gianni Fava ha messo al centro della riunione il futuro della palla ovale viadanese, viste le conclamate difficoltà del sodalizio di via Learco Guerra. Silvano Melegari, patron giallonero, vuole rientrare con le spese, che ammontano a circa un milione di euro a stagione. L’associazione Rugby Viadana 1970 vorrebbe fare da collante per mettere insieme le forze economiche di più imprenditori e rilevare il titolo sportivo dei ‘leoni’ per mantenere in quota il rugby viadanese. Questo il prologo, il problema è l’esito dell’assemblea: come precisato dallo stesso Fava, le difficoltà riguardano e riguarderanno sempre i soldi.
Se Melegari lascia, reperire sponsor e quindi risorse adeguaste a mantenere l’Eccellenza e il settore giovanile giallonero è praticamente impossibile senza un aiuto della Federazione Italiana Rugby. Ecco perché Fava ha ammesso di volersi rivolgere direttamente alla Fir per valutare la possibilità di avere un aiuto per dare continuità territoriale alla franchigia, che passerebbe dunque al Rugby Viadana 1970. L’alternativa, è ripartire dalla C2. Il sogno è mantenere la categoria attuale pur diminuendo gli investimenti e lanciando giovani del vivaio. La realtà dice che dopo Fenner, Yakopo, Van Jarsveldt e Home, lo smantellamento della rosa giallonera rischia di completarsi a breve. A giugno scadranno i termini per l’iscrizione al campionato: per quella data, il rugby viadanese dovrà trovare il modo di darsi un futuro credibile.
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