Profughi, Viadana
ribadisce il no. E gli
ostelli a uso “sociale”?

VIADANA – Viadana e tutto il territorio circostante ribadiscono il no ai profughi che la Prefettura di Mantova sta cercando di collocare nei vari comuni della Provincia. Una vera e propria emergenza che la dirigente Carla Cincarilli, affiancata all’assessore provinciale Elena Magri, ha ribadito ancora una volta agli amministratori comunali convocati a tale scopo mercoledì a Mantova.
Da quanto è emerso sembra che entro lunedì i 50 extracomunitari alloggiati presso la tendopoli di Castiglione delle Stiviere debbano lasciare l’attuale collocazione in quanto la struttura servirà alla Croce Rossa per altre iniziative. I piani di zona quindi, dopo i 40 stranieri accolti dal Comune di Mantova, si rendono necessari allo scopo di distribuire queste persone che hanno perso casa e patria. In rappresentanza del distretto viadanese è intervenuto il vicesindaco di Viadana per ribadire ancora una volta l’assoluta mancanza di strutture di mezzi per aderire a tale richiesta.
Dario Anzola in sostanza ha spiegato al prefetto che non si trattava di mancanza di sensibilità e neppure di assenza di senso umanitario (Anzola tra l’altro è un fervente cattolico), ma di effettivi problemi logistici. A Viadana per esempio ci sono 200 famiglie in lista di attesa per ricevere un appartamento. Impossibile quindi trovare un alloggio per nemmeno uno di questi 50 che attendono una collocazione e che tra l’altro non sono pacchi da depositare. Anzola ha poi ricordato che per moltissime situazioni di emergenza il Comune si è appoggiato in passato a strutture fuori provincia come la Caritas di Cremona o la Tenda di Cristo di Rivarolo del Re, anch’esse ormai sature.
Il vicesindaco viadanese ha pure respinto l’ipotesi di poter utilizzare le palestre come luoghi di accoglienza ricordando come ciò sia assolutamente improponibile. Anzola, sempre a nome di tutti gli altri sindaci, ha chiesto come mai non si debbano coinvolgere le caserme o gli altri luoghi che lo Stato ha a disposizione. La risposta è stata che gli ambienti dell’esercito non possono essere resi disponibili per ovvie ragioni e comprensibili vincoli militari che li rendono assolutamente chiusi rispetto a soggetti esterni. Proprio a Castiglione invece esiste una grande villa solitamente inutilizzata, dove i profughi potrebbero essere alloggiati.
L’opinione di Anzola oltre a rappresentare l’opinione condivisa dagli altri amministratori da lui rappresentati è stata in gran parte sostenuta da tutti gli altri sindaci presenti all’incontro. Con qualche eccezione da parte di pochi altri primi cittadini come ad esempio Suzzara. L’incontro si è concluso quindi con un nulla di fatto tra i sindaci concordi nel non poter rispondere alle richieste del Prefetto e l’atteggiamento piuttosto contrariato di quest’ultima che potrebbe imporre anche una scelta d’ufficio. Certamente, se di emergenza si tratta, questa deve essere per tutti, sacrificando anche qualche struttura che lo Stato possiede.
Va però evidenziato un particolare, sin qui non emerso: nella zona viadanese esistono un paio di strutture adibite ad ostello, che nel corso degli anni scorsi hanno ricevuto finanziamenti da quasi 800mila euro complessivi per ammodernamento delle strutture e sistemazione dei locali: l’ostello, per vocazione e in base anche a quel finanziamento, ha una funzione considerata “sociale”. In tal senso ecco che il “sociale” potrebbe proprio esplicarsi nell’aderire alla richiesta del Prefetto, considerando l’emergenza profughi. Di conseguenza qualche struttura potrebbe anche essere messa a disposizione, anche alla luce dei finanziamenti ottenuti in passato.
Rosario Pisani-Giovanni Gardani
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