Cronaca

Cicognara saluta
il commendatore
Alfredo Boldrini

Nella foto, i funerali di Alfredo Boldrini

VIADANA – Davanti al sontuoso carro funebre la famiglia di Alfredo Boldrini ha voluto far sfilare al vecchia Jaguar bianca che riporta ancora la targa con le lettere “Mn”: un ultimo omaggio al commendatore di Cicognara e un doveroso segno di rispetto per quella che, dopo la famiglia e l’azienda, era la sua passione, la mitica Jaguar bianco latte da cui si è staccato solo quando la vista è diventata debole. Il corteo funebre, sabato pomeriggio, si è così staccato dal piazzale davanti alla sede della Pennelli Cinghiali dove molti erano venuti a porgere l’estremo saluto all’imprenditore. Poi, nella chiesa di Cicognara,  suggestiva e particolare è stata l’omelia di don Andrea Spreafico che assieme a don Carlo Valli ha celebrato il rito funebre del commendatore Alfredo Boldrini inventore del celebre marchio “Pennelli Cinghiale”.

Un personaggio, scomparso giovedi scorso all’età di 93 anni, dall’umanità e dal senso caritatevole. “Io non l’ho conosciuto personalmente ma tutti parlano così bene di lui. Tanta gente mi è venuta a raccontare la stessa cosa e quindi non può essere solo una coincidenza. Mi hanno detto che faceva da banca ai suoi operai prestando soldi senza mai fare loro fretta per la restituzione. Oppure ospitandoli nella sua casa al mare. E alle dipendenti a casa per la maternità diceva di rientrare al lavoro quando lo desideravano. Chissà come si troverebbe oggi in questo mondo burocratizzato dove si tassano persino le buone azioni”: ha raccontato don Andrea dal microfono nella chiesa gremita di fedeli. Il parroco aveva iniziato l’omelia dicendosi certo che nessuno era venuto a quel rito funebre per piangere bensì consapevole di affidare nelle mani di Dio un uomo generoso di cui l’intera collettività viadanese e non solo era orgogliosa.

Un ringraziamento è andato anche alla famiglia dell’imprenditore nell’aver chiesto non fiori ma offerte per l’oratorio. “E la gente ha già risposto a questo invito consentendoci di sistemare il parco giochi per i bambini. E la sua piccola nipotina quando verrà a utilizzarli potrà essere orgogliosa di avere avuto un nonno così”.

Rosario Pisani

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