Piadena, se questo
è un campo… E la soluzione
al momento non c’è
Nella foto le disastrose condizioni del campo d’allenamento del “Borrini”
PIADENA – La Martelli ha un grave problema. Peraltro annoso, dato che da almeno tre campionati la situazione si ripete. E non si tratta di una questione relativa soltanto all’ambito circoscritto del calcio. Perché lì, su quell’appezzamento di terra e fango davanti al comunale “Borrini”, non dovrebbe allenarsi soltanto la squadra giallorossa (con il suo settore giovanile, ma si tengono anche feste estive e soprattutto vengono parcheggiati i mezzi pesanti durante la fiera del paese a settembre. Un’area polivalente che dovrebbe fare tutti contenti e che è sicuramente utile alla vita sociale di Piadena ma che, fatti due conti, alla fine scontenta proprio la Martelli, per la quale il campo era inizialmente destinato.
Una festa di partito, o un camion da fiera, non hanno bisogno che il fondo sia simile a quello di Wimbledon, mentre nel gioco del pallone buche e pozzanghere sono sconsigliate, anche semplicemente per questione di incolumità fisica. Non si è potuta allenare, in questi giorni, la squadra di Terrera e ha dovuto chiedere asilo ad altri impianti: l’oratorio di Piadena, grazie alla squisita collaborazione con i sacerdoti e la parrocchia; il campetto di Voltido, che per fortuna non è distante; il sintetico di Asola, dove si allena anche il Rivarolo.
Il punto è che quando una squadra con la storia (ultra-cinquantennale) della Martelli è costretta a migrare da casa, allora qualcosa non va. La soluzione, tecnica, consisterebbe nella posa di strati di terra da riporto mista a sabbia, da stendere e poi da livellare a dovere per fare defluire l’acqua: sì, perché anche la posizione dei tombini è grottesca, dato che questi spurgano sopra il livello del campo.
Il rimedio sembra richiedere tempo più che soldi. Un intervento da 8mila euro circa (non troppi), ma soprattutto sei mesi “a maggese” per il campo, che dovrebbe riposare in senso assoluto, senza essere calpestato da nessuno. Ma sei mesi, Piadena e la Martelli non possono concederseli: le feste estive, appunto, la fiera con i carrozzoni che sfruttano gli attacchi alle fognature e il parcheggio. Non se ne esce, almeno per ora.
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