Il Vescovo ai malati
“La fede vi fa grandi
nella sofferenza”
Nella fotogallery alcuni momenti della messa e della visita del vescovo al Busi
CASALMAGGIORE – La giornata dedicata al malato si è unita idealmente al ricordo dell’apparizione di Lourdes, in un Duomo di Casalmaggiore stracolmo che ha fatto da ritrovo provinciale per l’occasione. Spiccava, infatti, davanti al sagrato di Santo Stefano un grande pullman da turismo, arrivato proprio da Cremona.
La celebrazione presieduta dal vescovo di Cremona monsignor Dante Lafranconi ha visto la partecipazione delle dame e dei cavalieri Unitalsi, guidati da Marinella Oneta, tutti rigorosamente in divisa, solitamente impegnati nel trasporto dei malati proprio a Lourdes, ma non mancavano anche ragazzi affetti da handicap di vario tipo che sono ospiti di associazioni e cooperative locali come la Santa Federici e ancora le Figlie di Gesù Sofferente di suor Maria Buongiorno. Questi ragazzi sono stati ospitati nei primi banchi, quasi a voler seguire il messaggio evangelico (“beati gli ultimi che saranno i primi”), oltre che per facilitare la somministrazione della comunione da parte del vescovo.
Molti malati sono arrivati, come detto, anche in pullman da Cremona e dunque l’omelia di monsignor Lafranconi è stata davvero, per così dire, provinciale o meglio universale, dato che ha ripreso da vicino il messaggio di Papa Francesco. Particolarmente significativo il paragone che Lafranconi ha voluto lanciare, accostando la figura di Gesù in croce alla sofferenza quotidiana patita da molti di questi ragazzi (“Alcuni di loro non sanno come stare per non provare dolore” la frase più toccante del vescovo), mentre nella figura della Madonna è stato visto un simbolo di carità e di speranza, anche per chi passa le proprie ore in un letto o in agonia. “La sofferenza nella fede può trasformare la malattia da straccio in tappeto” ha scandito il vescovo, utilizzando un’altra metafora molto utilizzata a Prato, dove Lafranconi ha servito la Diocesi per alcuni anni in passato, prima di rivolgere il suo grazie a volontari e a tutti coloro che aiutano i malati.
Una cerimonia molto sentita, concelebrata dal parroco di Casalmaggiore don Alberto Franzini, dal rettore del Santuario della Fontana Padre Bruno Signori e da don Maurizio Lucini, responsabile diocesano della Pastorale della Salute, a loro volta coadiuvati da quasi tutti i sacerdoti della zona casalasca. Tra gli altri don Angelo Bravi, don Bruno Galetti, don Paolo Tonghini, don Ottorino Baronio, don Alfredo Assandri, oltre al segretario vescovile monsignor Flavio Meanti.
Al termine della messa il vescovo ha acceso due ceri davanti alla statua della Madonna di Lourdes recitando una preghiera per tutti i malati, vero fulcro simbolico dell’evento. Poi, per dare il buon esempio, il vescovo è passato dalla preghiera ai fatti, recandosi alla vicina casa di riposo Conte Carlo Busi a trovare gli ospiti della struttura, salutato dai vertici dirigenziali Paolo Bini e Giancarlo Romanetti, ma soprattutto da chi ogni giorno, nella struttura di via Formis, cerca un sorriso che allevi le sofferenza. Qui si è tenuta la visita delle varie stanze, partendo (anche qui in modo molto significativo) dal reparto Alzheimer, per terminare poi con un rinfresco collettivo.
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