Torchio e le piene
“anomale”: mozione
alla giunta provinciale
Nella foto il consigliere provinciale Giuseppe Torchio
Le piene del Po, anomale dal punto di vista temporale e stagionale preoccupano il consigliere Giuseppe Torchio che proprio alla Provincia di Cremona ha voluto presentare una mozione sul tema. “Le recenti piene dei nostri fiumi, “anomale” se rapportate al periodo invernale e, in particolare, al mese di gennaio” si legge nella mozione “hanno messo in evidenza , insieme ai forti cambiamenti climatici, la necessità ??di una decisa azione di verifica della tenuta delle strutture di difesa arginale e di sicurezza del Po e dei suoi affluenti”.
Con riferimento anche alle pesanti alluvioni del Secchia, nel modenese, dunque non lontano dal comprensorio Oglio Po, Torchio propone poi alcuni punti sui quali lavorare. “Il Consiglio Provinciale, fortemente preoccupato per gli effetti ?causati dallo straripamento che ha colpito la provincia di Modena, anche alla luce della recente approvazione del “piano di sicurezza del Po”, impegna la Giunta:
– a riferire in tempi brevi, anche con l’intervento dell’Autorità di Bacino del Po e dell’Aipo, in particolare sullo stato dell’arte? degli interventi previsti dal piano “Valle del Po” delle 13 provincie rivierasche del Grande Fiume e finanziato con 180 milioni con i fondi Fas ad opera del governo Prodi, successivamente appostati alla Presidenza del Consiglio e, quindi, defitivamente cancellati;
– a verificare quali risorse siano rimaste disponibili dopo il taglio di altri 100 milioni destinati, in particolare, alla sicurezza idraulica da parte di Regione Lombardia ed alla successiva parziale appostazione, peraltro del tutto insufficiente mentre sono state destinate cifre consistenti per l’esecuzione di canali a fini estetici per Expo 2015 a quanto pare con apprensione e qualche difficoltà di governo delle infiltrazioni mafiose;
– a che punto sia la realizzazione degli interventi indicati a livello progettuale ed in quali tempi si prevede vengano ultimati e su quali fondi europei, comprese le dotazioni ambientali, si intendano candidare;
– dopo il nuovo finanziamento da parte di Unione Europea di studi per la navigazione interna, a fronte dell’inquietante circostanza della pressoché totale scomparsa del trasporto fluviale sia a livello turistico che mercantile, se sia stato ricandidato sulle nuove risorse comunitarie, ?che dovrebbero rendere disponibili 1,7 miliardi di euro per la sola Lombardia nel prossimo quinquennio, il piano “Valle del Po” già finanziato ma neutralizzato a livello nazionale insieme al progetto di utilizzo delle cospicue potenzialità idroelettriche anche in relazione alla asserita disponibilità da parte di primari soggetti energetici?, in Project financing ed a costo zero per lo Stato, ignorata per oltre un lustro da tutti i livelli decisionali;
– quali siano le proposte, nuove o reiterate rispetto alle pregresse progettualità sviluppate, candidate ai vari livelli regionali, nazionali ed europei, in ordine all’intermodalita’ ferro, gomma, acqua? presso il porto di Cremona, il terminal di Tencara e la manutenzione dei tratti realizzati del Canale Navigabile MI-CR-Po”.
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