Cronaca

Parcheggio selvaggio,
ci rimettono anche
Piedibus e disabili…

Nella foto, due situazioni limite tra le vie casalesi

Sulle strade di Casalmaggiore sembra ormai essere una gara. Non di velocità, per fortuna, ma a chi fa peggio, costruendo incastri impossibili, parcheggi illegittimi e costringendo, di contro, a salti mortali e manovre extra l’automobilista ben educato o, quel che è peggio, l’incolpevole pedone o ciclista.

Una delle situazioni più note, e più volte denunciata, è quella di via Cavour, dove, dopo il Bar Barracuda, in direzione piazza (via a senso unico) esisterebbe anche una piccola ciclabile. A dire il vero è una striscia gialla che indica la corsia preferenziale per le biciclette, senza però spazi divisori o di messa in sicurezza. Ebbene, qualcuno deve avere scambiato quella striscia gialla con quella che delimita il carico-scarico, dato che ogni giorno sulla parte sinistra della carreggiata si piazzano automobili in sosta. Considerando che i veri parcheggi, quelli consentiti, si trovano sulla destra, anche una via a senso unico come via Cavour a volte somiglia a un Tetris dove per passare senza “sbocciare” occorre usare il goniometro.

Battute a parte, emblematico è il caso della palestra Marconi, in via Marconi appunto. Più di una volta c’è chi, davanti all’ingresso della struttura sportiva parcheggia, o salendo sul marciapiede, o di traverso. La foto che mostriamo rende meglio di qualsiasi descrizione. In questo caso infatti l’infrazione è doppia, con l’auto parcheggiata sull’altro lato (dove gli spazi bianchi ci sarebbero) davanti a un passo carrabile: anche qui margine di manovra ridotto all’osso, specie se a parcheggiare sono i cosiddetti “macchinoni”.

La situazione peggiore, perché ripetuta ogni giorno tanto da avere esasperato i residenti, si registra in via Romani, dall’incrocio con via Adua all’incrocio con via del Lavoro. In 150 metri di strada troviamo un passo carrabile, due divieti di sosta e, non ultima, una fermata del piedi bus, il servizio volontario che accompagna a scuola i bambini. Fatto più grave, in via Romani si trova anche l’uscita dalla Cooperativa Santa Federici, con ragazzi in carrozzina che hanno ovvie difficoltà a deambulare. A peggiorare il discorso il doppio senso di marcia, a differenza dei casi sopra riportati, che crea un effetto imbuto ancora più evidente e fastidioso. “La gente deve camminare in mezzo strada, il marciapiede è delle auto: non sono in fermata, spesso sono soste di almeno mezzora”, si lamenta un’anziana: e tanti saluti al piedi bus e alla Santa Federici. O più in generale, alla civiltà…

Giovanni Gardani

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