Cultura

Fontana, prima volta
della neve per presepio
del Santuario

Nella foto il nuovo presepio della Fontana

La nuova luminosità del presepio del Santuario della Fontana, posto come sempre nella zona vicina al refettorio dei frati cappuccini di Casalmaggiore, arriva anche dalla neve, realizzata con grandi distese di cotone. E’ questa la novità principale del lavoro proposto da Paride Pasquali di Casteldidone, che ha guidato gli artigiani che lo hanno coadiuvato, ossia Alberto Alquati di Casalmaggiore e Giuseppe Sarzi Sartori di Brugnolo, frazione di Rivarolo del Re.

Un’opera svelata in anteprima mercoledì mattina, che aprirà al pubblico a partire da sabato prossimo (dopo la messa pomeridiana in Santuario) e resterà visibile fino al 18 gennaio 2014. “Sarà poi un peccato, come sempre, doverlo smantellare” racconta Paride Pasquali che, pur tenendo per sé qualche trucco del mestiere, rivela le principali novità. “Ho visto i presepi degli scorsi anni e, pur mantenendone la bellezza, la compostezza plastica e la sacralità, ho provato a dare un po’ di luminosità in più e di profondità. Gesù è luce e quindi, anche quando arriva la notte, la neve aiuta a far brillare il paesaggio. Credo che la neve sia una novità assoluta per questo presepio. E’ un omaggio, in fondo, alla nostra Pianura Padana. Soprattutto la neve, per come la vedo io, è silenzio contemplativo, ma anche serenità e pace”.

L’acqua dei ruscelli, spinta appositamente da una pompetta, in effetti non disturba. “E’ la colonna sonora di un paesaggio silente. Poi metteremo anche la musica, come sempre, per dare gioia in sottofondo”. La profondità è data anche dal firmamento, particolarmente ricco di stelle visibili nel passaggio dal giorno alla notte, mentre non possiamo tacere la realizzazione dei palazzi, particolarmente alti per l’epoca. Sembrano quasi grattacieli. “E’ vero, su questo particolare siamo stati più naif che realisti. Ma in fondo il presepio è evocazione e qui si evoca la grandezza del Cielo”.

Da segnalare poi due curiosità: il buon odore del legno e di un particolare materiale utilizzato per rendere le luci fluorescenti (Pasquali non lo rivela: ogni artigiano ha i suoi segreti) e la presenza della statua di Gesù Bambino in posizione particolare: è infatti sdraiato su un lato e chiude gli occhi o porta la mano sotto il viso, come fosse un cuscino, mediante un meccanismo elettrico che ne fa uno dei Gesù Bambini più originali del panorama italiano”.

Giovanni Gardani

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