Viadana, salta
il consiglio. E forse
anche la Cittadella
Nella foto di repertorio una seduta del consiglio viadanese
Doveva essere un consiglio di fuoco, quello fissato per martedì sera a Viadana a partire dalle 18.30. Così è stato. A tenere banco la questione della Cittadella della Salute, anticipata da considerazioni pesanti che il sindaco Giorgio Penazzi ha voluto fornire in risposta ai pensieri del Movimento 5 Stelle e del Gruppo Noi Ambiente Salute formulate nei giorni scorsi. Il consiglio comunale è stato annullato per la mancanza del numero legale e la Cittadella della Salute rischia seriamente di restare solo un progetto.
L’idea sembrava avere raccolto adesioni e convinzioni unanimi inizialmente, ma quasi subito lo stesso progetto sembrava poter nascondere il rischio di una deflagrazione di inaudita violenza. Al punto da fare immaginare già prima dell’inizio della seduta consiliare la mancanza del numero legale, cardine indispensabile per ritenere valida l’assemblea.
Cosa avrebbe portato a questa situazione su un argomento che avrebbe dovuto al contrario mettere tutti d’accordo? Il Movimento 5 Stelle ha iniziato per primo il proprio ragionamento con l’invito ad indire un referendum popolare per comprendere se la gente di Viadana voglia o meno la struttura, ponendo sul piatto ragioni di opportunità ambientali sino all’invito ad occuparsi dell’Ospedale Oglio Po in fase di depotenziamento anziché andare verso investimenti privati.
Il sindaco Penazzi ha risposto nella mattinata di martedì tramite un comunicato: “Consapevole che la competenza e la preparazione non siano prerogative di tutti, è però inevitabile non stupirsi della fragilità umana, dei tanti errori che si possono commettere, nella ferma convinzione che nell’ottica della contestazione, del “no” a tutti i costi, si affermino macroscopiche erroneità e falsità accompagnate da palesi incompetenze di cui non si ha pudore alcuno nel manifestarle. Mi riferisco all’intervento del gruppo Ambiente e Salute, che si è accomunato con il “comitato 5 Stelle viadanese”, reso sulla stampa sulla proposta in merito alla cosiddetta “Cittadella della Salute”.
L’articolo pubblicato dai giornali sbaglia in quanto: 1) Afferma che l’area ove sorgerà è a rischio di esondazione. Orbene l’area prevista nel progetto è situata nel centro di Viadana, zona protetta dall’argine maestro; chi ha scritto non conosce nemmeno quello che succederebbe se dovesse saltare la difesa di tale arginatura; bene che si informi e che acquisisca competenza;
2) La cittadella della salute prevede l’accentramento dei medici di base che dovranno gestire la loro attività in centri organizzati per garantire turni notturni e servizi per gli anziani secondo il progetto regionale per questi previsto, così come già realizzato in altre città (Casalmaggiore è già partita); l’attività dei medici di base non contrasta quella dell’Ospedale Oglio Po che è nosocomio per acuti per cui tutti i nostri cittadini conoscono la diversità delle rispettive funzioni ed è veramente strano che il gruppo 5 Stelle e il gruppo Noi ambiente salute non le conoscano. Qui si tratta di dare un servizio importante alle persone. Si tratta di un centro che rappresenterà un’eccellenza;
3) L’intervento edilizio dovrà essere di pregio così come emerge dal progetto di massima che è stato presentato. Inoltre tutta l’area circostante verrà rivalutata e curata;
4) Non si capisce perché i 5 Stelle e il signor Gardini di Noi Ambiente Salute mettano sullo stesso piatto l’alternativa tra costruzione della Cittadella della salute e difesa dell’Ospedale Oglio Po. Una cosa non esclude l’altra. Noi per primi abbiamo creduto nelle potenzialità dell’ospedale, ci siamo battuti e continueremo a farlo per il buon funzionamento dell’ospedale Oglio Po”.
Ma la miccia che ha provocato l’esplosione risiederebbe in alcune rivelazioni che gli oppositori al progetto avrebbero fatto emergere riguardo alcuni documenti che non sarebbero mai stati rivelati. Documenti segreti, fidejussioni non riscosse, cambio di progetti, sostituzione di bocciodromi con ambulatori. Aspetti inediti che alla fine hanno fatto saltare tutto perché, secondo gli oppositori, si è dimostrata per nulla conveniente l’acquisizione della Cittadella da parte del Comune anche entro i trent’anni previsti dalla convenzione.
“E’ un disastro” ha commentato Penazzi ai giornalisti, dopo che il numero legale è saltato, con l’abbandono dell’aula da parte delle minoranze e soprattutto di sei membri della maggioranza, che da tempo hanno però creato una scissione con il cosiddetto gruppo Penazzi. In particolare i sei consiglieri del Partito Democratico hanno detto di non avere bocciato il progetto per i suoi contenuti ma per il modo in cui è stato presentato, non molto chiaro. Il sindaco ha spiegato che a questo punto gli industriali che si erano offerti di portare avanti il progetto della Cittadella quasi certamente si tireranno indietro dopo il dietrofront del consiglio comunale.
Rosario Pisani
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