Cultura

Lodola ‘illumina’
l’arte casalese
del canottaggio

Nella foto, l’inaugurazione della mostra

Nel corso del 25esimo anniversario del primo oro olimpico casalese nel canottaggio – si parla di Seoul 1988 e di Gianluca Farina – anche il Museo Diotti di Casalmaggiore celebra la ricorrenza esaltando l’impresa con l’arte: quella di Marco Lodola, conclamato artista contemporaneo di fama internazionale la cui opera è strettamente connessa allo sport.

“LODOLA Golden Light” è il titolo dell’esposizione inaugurata sabato pomeriggio dallo stesso autore delle luminose creazioni esposte, dai curatori Gabriele Fallini e Anna Vergine, dal sindaco Claudio Silla (accompagnato dall’assessore alla Cultura Ettore Gialdi e dal vicesindaco Luigi Borghesi) e dal festeggiato, per così dire, Gianluca Farina. L’olimpionico non era solo: con lui, il mentore Umberto Viti, che al remo casalese ha regalato anche l’oro di Simone Raineri, eterno campione che dopo la vittoria nel 2000 a Sidney punterà alla manifestazione a cinque cerchi del 2016.

Dopo il monumento dedicato a Casalmaggiore città del canottaggio, l’amministrazione comunale ha voluto riaccendere i riflettori sui successi sportivi degli ori olimpici con una mostra che, proprio dalla luce, trae linfa vitale: “L’opera di Marco Lodola è energia fluida a rappresentazione della fisicità di un corpo che vive nel credo di un’idea di bellezza, legata alla vitalità dell’azione”, questa la presentazione dell’arte in esposizione al Museo Diotti sino al 2 febbraio 2014.

Alle parole, spesso scherzose, l’artista ha preferito anteporre i fatti, i disegni, le opere: “Tagliati la lingua e dipingi”, s’è detto Lodola parafrasando Matisse, suo grande ispiratore insieme a Beato Angelico. Di valori dello sport e del canottaggio in particolare ha parlato Umberto Viti. Parallelismi tra pratica sportiva e arte, con riferimento alle emozioni provocate da gare e da opere, sono stati tracciati invece da Gianluca Farina.

“Lodola è un artista forte – ha spiegato la curatrice Anna Vergine -, capace attraverso l’arte di rappresentare la cultura della vita”. Una vita che a Casalmaggiore si lega al fiume e al remo, che dalle nostre parti, grazie a gente come Viti, Farina e Raineri, è diventata una vera e propria arte.

Simone Arrighi

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