Ambiente

Costa Rica, non solo
Mondiali: l’avventura di Laura
Scaravonati nel Raid da 800 km

Nella foto (arcostarica.com), il team FreeMind e una fase del Raid

Da un Mondiale all’altro: dal sorteggio che ha abbinato il Costa Rica assieme all’Italia nel girone D del prossimo Campionato del Mondo di calcio da disputare in Brasile nell’estate 2014, al Mondiale Raid Adventure (non ufficiale perché non riconosciuto dalla Federazione anche a causa della sua pericolosità) che una casalese sta disputando in queste ore.

Forse perché stanca di vincere campionati italiani di Mountain Bike (ne ha collezionati ormai più di 30), la casalese Laura Scaravonati, 35 anni, ha deciso di avventurarsi in questa disciplina. E di farlo in una delle gare più dure di sempre: accompagnata da Giuseppe Scotti, Mario Ruggiero e Andrea Villa, Laura ha infatti iniziato lunedì scorso il terribile Mondiale Raid Adventure in Costa Rica. Si tratta di una gara massacrante, che prevede percorsi di corsa, a piedi, in canoa, in bicicletta, verso il traguardo che dista 800 chilometri dalla partenza, uno dei più lunghi di sempre.

L’unico limite è che alle squadre viene imposto, ogni tot chilometri, un riposo di almeno quattro ore, ovviamente per non sforzare un fisico già provato e portarlo allo stremo delle forze. Parecchie le discipline previste: canoa e rafting a contatto con i grandi fiumi centro-americani e le mangrovie; corsa, trekking e camminata in montagna sui grandi dislivelli locali; mountain bike nella natura selvaggia. Il tutto godendo, come unico ristoro, dello splendido panorama del Costa Rica, nazione che si presta perfettamente allo scopo e ad un percorso suddiviso in dodici stage.

Per rendere l’idea dello sforzo, basti pensare che i primi in classifica (francesi) al momento in cui scriviamo sono in gara da 106 ore e 44 minuti, mentre i campioni del mondo in carica, svedesi, si sono ritirati perché la concorrente donna (obbligatorio almeno un componenti di sesso femminile nella squadra a quattro) ha subito la frattura di un braccio. Su 67 team partiti, sono 54 quelli ancora in gara e il team FreeMind, per il quale gareggia Laura, è attualmente 43esimo dopo 107 ore e 8 minuti. E’ l’unico team italiano ancora in corsa: l’altro, infatti, metà italiano e metà costaricense, si è ritirato perché, dopo avere scelto di riposarsi nella notte sulla riva durante lo stage di kayak, s’è visto portare via gli stessi kayak a causa di una grande onda. Imprevisti che capitano in un percorso di difficoltà assoluta, dove per Laura, alla sua prima esperienza e attualmente a metà percorso, è importante arrivare fino in fondo, al di là del piazzamento.

Altra nota curiosa: nello stesso giorno in cui Laura Scaravonati partiva per il suo Raid, dall’aeroporto di Malpensa decollavano cinque ragazzi di Casalmaggiore, che proprio in Costa Rica hanno deciso di cimentarsi con il surf sulle alte onde del Centro-America. Tutti pazzi (e avventurosi) per questo piccolo paese, insomma, che nel casalasco hanno iniziato a conoscere sempre in ambito sportivo già prima del sorteggio della Coppa del Mondo di calcio.

Tornando al Mondiale di Raid l’avventura di Laura e del team FreeMind si può seguire passo passo al seguente link, cliccando sull’aggiornamento live: http://www.arcostarica.com/CostaRica/.

Giovanni Gardani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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