Cronaca

“Equitalia è diventato
un disservizio”:
la protesta casalese

Equitalia non è, oggi come oggi, solo l’incubo di tanti italiani o la scusa buona di Checco Zalone per piazzare una delle battute più riuscite della sua ultima pellicola. Ora Equitalia a Casalmaggiore è anche un problema logistico, per il quale una delle mosse potrebbe essere la raccolta firme tra i cittadini.

Una casalese, che a Equitalia fa riferimento per lavoro, lancia infatti l’allarme. “Mi è successo pochi giorni fa” spiega la donna, dietro la garanzia dell’anonimato “. Dovevo semplicemente chiedere un estratto della cartella esattoriale per un controllo: un’operazione da pochi minuti. Sono dovuta andare a Cremona, dove operano in orari infami per chi lavora e dove mi hanno consegnato un documento che però poteva essere compilato solo acquisendo dati che uno non può portarsi tutti quanti appresso. In sostanza, per avere un’informazione così semplice mi sono dovuta sorbire 200 chilometri, andando e tornando da Cremona due volte”.

Esiste l’on line ed esiste pure la posta, dirà qualcuno. Ma anche qui… “E’ capitato che a volte le operazioni on line venissero registrate in ritardo: è un paradosso perché internet dovrebbe sveltire ma è successo e così sono state comminate sanzioni di mora. E poi, parliamoci chiaro, gli anziani faticano a usare questo mezzo. La posta, poi, aiuta per il pagamento dei bollettini, ma non per tutte le altre operazioni previste per Equitalia”.

Il problema, inoltre, è un altro. “A volte incontro i due funzionari che lavoravano allo sportello di Casalmaggiore, chiuso dal 1° ottobre, e che ora sono a Cremona. Vedo che vengono avvicinati da molte persone che hanno bisogno e chiedono un favore extra. Ecco, appunto: questi ragazzi si prodigano anche, ma sono costretti a lavorare fuori dall’orario canonico. E non è giusto nemmeno questo”.

Per questo l’idea è la raccolta firme, unita ad una proposta. “Sono quasi disposta a mettere a disposizione il mio ufficio: facciano lì lo sportello almeno una volta ogni quindici giorni. Non è possibile passare da un servizio completo al nulla più totale. Ho parlato anche con il sindaco: magari il comune può avere una stanza da adibire a ufficio. Vedremo se nelle prossime settimane la situazione migliorerà. Quel che è certo è che a Casalmaggiore stanno piano piano togliendo ogni servizio”.

Giovanni Gardani

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