Cronaca

Furti e atti vandalici
al cimitero di San
Matteo delle Chiaviche

Nella foto (Google Maps), il cimitero di San Matteo delle Chiaviche

Il cimitero di San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana, è stato bersaglio dei ladri che lo hanno letteralmente depredato, due notti fa. Ad accorgersene per primi i visitatori recatisi di buon ora al camposanto di domenica mattina, abituati a portare un fiore sulla tombe dei loro cari. Approfittando del giorno festivo, i parecchi parenti che hanno oltrepassato il cancello d’ingresso sono rimasti quasi increduli per quanto gli occhi scoprivano man mano che si avvicinavano alla tombe.

Qualcuno nottetempo si era introdotto all’interno del camposanto portando via tutto quello che poteva avere un minimo valore. E facendo una sommaria constatazione degli oggetti trafugati di valore ne devono aver ammucchiato un bel po’ i malviventi che per prima cosa hanno puntato sul materiale più prezioso, il rame, ribattezzato ormai oro rosso. Ma siccome di rame non ce n’era a sufficienza causa precedenti furti, per accontentare la loro avidità ecco che i ladri hanno puntato sul ferro che è sempre rivendibile  a peso oppure in qualche negozio di pseudo antiquariato trattandosi di lampadari realizzati con un certo stile ed arte. Di canali e pluviali, che solitamente entrano per primi nelle bramosie dei ladri, nel cimitero di San Matteo delle Chiaviche non ce ne sono più essendo già stati divelti e portati via in una precedente incursione banditesca.

E allora i malviventi se la sono presa direttamente con le cappellette dei privati rompendo i fragili ingressi di vetro e lamiera per mettere le mani su tutto quello che si poteva rubare: porta vasi, vasi, portaritratti, cornici, accessori che di solito abbelliscono le tombe e che danno un tocco di eleganza a strutture dall’atmosfera mesta e lugubre. Oltre agli accessori appoggiati sul marmo sono stati staccati anche le luci votive e i lampadari la cui struttura in ferro aveva una certa apparenza di valore per gli incontentabili predatori.

Per eseguire il lavoro probabilmente si sono serviti di scale e altri mezzi per arrampicarsi il più in alto possibile. Il risultato è stato quello che domenica mattina tutti coloro che si sono recati al cimitero sono stati colti da una specie di scock che li ha quasi paralizzati. Vedere tutto quello scempio non è stata una sensazione facile da accettare. Anche perchè oltre al valore degli oggetti rubati ciò che lasciava ancor di più con l’amaro in bocca era la profanazione e il mancato riguardo nei confronti di un luogo che meriterebbe il massimo rispetto e la necessaria discrezione.

Rosario Pisani

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