Cronaca

“Non è più casa mia,
ma è casa vostra”:
il dono del Maestro Zani

Nella foto, la conferenza a Casa Zani

“Non è più casa mia, ma è casa vostra”: nell’accoglienza del Maestro Giacomo Zani c’è tutto il senso della conferenza convocata nel pomeriggio di giovedì nel giardino della villa liberty di via Repubblica, da mesi ormai al centro dell’attenzione.

La storia, intrisa di colpi di scena in consiglio comunale e polemiche postume, è stata brevemente ripercorsa dal sindaco Claudio Silla. Con una puntualizzazione del Maestro: “Non è mia intenzione fare polemica – ha spiegato Zani -. Volevo solo precisare il perché in quel famoso consiglio comunale mi sono alzato dicendo ‘Se la casa non la volete, me la tengo io’. L’ho fatto dopo aver sentito una frase infelice, che ha toccato nel profondo la mia serietà professionale”. Il riferimento è all’intervento del consigliere Orlando Ferroni, presente alla conferenza.

“Non ho accettato che si parlasse di ‘secondi fini’ – ha proseguito Zani, rifacendosi all’uscita del capogruppo di Casalmaggiore per la Libertà -.In sessant’anni di attività e con trentaquattro anni di direzione artistica della Casa Musicale Sonzogno, ho sempre guardato tutti allo stesso modo, dall’ultimo dei violinisti a Pavarotti. Ed ho ricevuto molti attestati di stima e riconoscenza per la mia serietà”. Perciò il Maestro ha letto una lettera di Nadia Ostali, della Casa Musicale Sonzogno, che ne ribadiva la competenza artistica e l’integrità morale. Sulla questione è tornato anche Ferroni, poi zittito da una parte dei presenti. “Non è tempo di polemiche”: la risposta di Zani.

“Da lunedì (giorno del prossimo consiglio comunale, ndr) il patrimonio di Casalmaggiore verrà ampliato grazie ad un gesto importante che può spingere altri a fare altrettanto per la città. Un gesto di grande nobiltà, che non è indirizzato all’amministrazione comunale bensì alla comunità di Casalmaggiore. Un’opportunità per le nuove generazioni”.

La donazione è modale ed ha un indirizzo preciso: casa Zani dovrà essere sfruttata come “contenitore” (parola del Maestro) di iniziative legate alla musica ed alla cultura. “Non fateci dentro un ristorante o una discoteca”: è la preoccupazione di Zani, che per la villa ha avuto in passato richieste economiche importanti. Sempre rifiutate: “E’ la casa in cui sono nato. Ha 98 anni, tre piani di duecento metri quadrati, più una mansarda. Anche quando non ci sarò più, vorrei che le note restassero qui”.

Un desiderio che dovrà essere esaudito dall’amministrazione comunale, che non mancherà di coinvolgere le organizzazioni culturali territoriali. Proprio per questo alla conferenza, oltre a gran parte dei membri del consiglio comunale, erano presenti i referenti di varie associazioni e fondazioni – Araldi e Porzani per il Casalmaggiore International Festival, Stassano per Santa Chiara, Cozzini per il Rotary, Visioli per il Lions – ma anche personaggi legati al Maestro Zani e alla cultura casalese.

“Mobilitare l’impegno di professionisti, di fondazioni e associazioni per iniziare da subito un percorso di valorizzazione di questo dono”: è la proposta di Giacomo Daina.

“Oggi è il giorno della presa d’atto, da domani si inizierà a parlare di progetti e idee”: questo l’impegno del sindaco Silla, che lunedì riporterà in consiglio comunale l’accettazione della donazione di Casa Zani a Casalmaggiore, più che al comune, come ribadito lo stesso Maestro, “alla comunità”.

Simone Arrighi

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