Colpiti il 35% dei
terreni del Consorzio
Casalasco del Pomodoro
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Nella foto, il sopralluogo della Coldiretti con autorità e agricoltori
La campagna cremonese e casalasca si è svegliata sabato sotto un nubifragio tanto breve quanto distruttivo. Per molti agricoltori l’arrivo delle nuvole ha portato la cancellazione del lavoro di una stagione, mentre il rapido allontanarsi della tempesta ha lasciato dietro di sé una scia di timori per il futuro.
Nel pomeriggio di sabato la Coldiretti di Cremona ha effettuato il sopralluogo d’emergenza nelle aziende agricole maggiormente colpite. Un sopralluogo in cui il segretario Pietro Scolari ha accompagnato le autorità a toccare con mano quanto accaduto: Gianluca Pinotti, assessore all’agricoltura della Provincia, il consigliere regionale Carlo Malvezzi e alcuni sindaci della zona sono entrati insieme agli agricoltori nelle cascine e nei campi che portano, evidenti, i segni della tempesta.
Secondo una prima stima, sarebbero stati colpiti il 35% dei terreni di competenza del Consorzio Casalasco del Pomodoro, rappresentato dal presidente Paolo Voltini: un danno enorme, ma che sarà possibile quantificare soltanto tra qualche settimana, quando si arriverà al momento del raccolto e davvero si vedrà quanto le coltivazioni sono state compromesse.
Tra gli agricoltori lo scoramento è forte: un’intera stagione è andata in fumo e qualcuno si spinge a dire che sarebbe stato meno dannoso non seminare nemmeno. La crisi è forte e la fiducia è ai minimi storici: l’ultima ancora è lo stato di calamità e l’aiuto delle istituzioni, cui gli imprenditori si dovranno rivolgere attraverso i comuni o le associazioni di categoria. Oppure le assicurazioni private, almeno per chi le ha sottoscritte, che possono arrivare a risarcire fino al 70% del danno, ma anche in questo caso con tempi difficili da quantificare e sicuramente lunghi.
E nel frattempo che succederà? Gli effetti sul breve e lungo termine sono e saranno ancor più pesanti di quelli sull’immediato: ci sono fornitori da pagare, tasse e balzelli, mutui e famiglie da mantenere, danni da pagare, ma non ci sarà un raccolto da vendere. Vista così, la tempesta forse deve ancora arrivare.
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