Romani, ora il più
è fatto: terza prova
“meglio del previsto”
Ora sì, ci si può anche ridere su. Magari tenendo il cervello desto in vista degli orali, senza esagerare con la distrazione, insomma. Ma intanto, a tre quarti del cammino compiuto, si può tirare un bel sospiro di sollievo. Il Polo Romani accoglie con maggiore relax la terza prova e capisci dai volti degli studenti che il grande spauracchio, introdotto nella Maturità dal 2001, è rimasto tale: uno spavento, in realtà abbordabile.
“E’ andata meglio del previsto” è il pensiero della maggioranza: nel senso che, come spesso accade, le simulazioni di terza prova effettuate durante l’anno si sono dimostrate molto più ostiche della prova effettiva. Giusto così, meglio rischiare quando in gioco non c’è ancora molto, per poi sparare le cartucce giusto con un test magari più semplice. Il casalese Mirco Gilioli della 5° Itis è su di giri e non vede l’ora di tornare a casa: “Tutto ok, anche se la gestione del tempo era dura: due ore sono poche e questo è stato il vero problema. Le domande più toste erano quelle di elettronica, ma ci sta”. Giulia Perdomini, compagna di classe di Mirco, va invece controcorrente: “E’ stata più dura del previsto. Più che per le domande in sè per le due ore, davvero scarse, a disposizione. Elettronica, Sistemi, Calcolo e Inglese. Nulla di insormontabile ma il tempo era tiranno”. Samuel Aboagye Doffour chiude la rassegna dell’Itis: “Prova nella norma: bene due materie, le altre forse un po’ meno. Del resto, tutti hanno punti deboli. Ma mi aspettavo di peggio”.
I Geometri hanno iniziato prima di tutti. Four Kaled di Scandolara, tuttavia, tranquillizza un po’ tutti: “Matematica, Topografia, Costruzioni e Inglese. Tutto bene, credo, e matematica mi è sembrata particolarmente semplice. Nulla di cui avere paura”. Condivide la compagna di classe Carlotta Genovesi. “Le simulazioni erano senza dubbio più dure. Ma è giusto così: l’allenamento è servito a prendere con le pinze e con calma queste terza prova”.
Ad inaugurare il turno del Liceo Classico è Bryan Zanini. Anche qui Inglese (materia capitata a tutti gli indirizzi, stavolta sotto forma di Letteratura) e poi… “Poi Filosofia, Storia dell’arte, Scienze. Il romanticismo e il modernismo inglese, Nietzsche e Freud, la tettonica delle zolle. Non siamo rimasti spiazzati, è andato tutto bene”. Alessandra Garatti arriva addirittura da Vailate: svolge la maturità da privatista. “E’ uscita Filosofia, mi aspettavo Storia. Ma è andata bene così: l’unico mio problema era Inglese. Per il resto tutto tranquillo, credo e spero”. Anche per Silvia Taracchini le sensazioni sono buone. “Apprezzo molto le materie umanistiche, e del resto non ho scelto il Classico per caso: quindi direi che le domande erano perfette per il nostro indirizzo. Più intricata come materia Scienze, ma comunque non erano quesiti difficili”.
Per il Liceo Linguistico apre le danze Lodovico Graepel di Sabbioneta: “Due lingue a scelta, a seconda di quella non affrontata nella seconda prova, e poi ancora Matematica e Filosofia. Qualche quesito nascondeva insidie, ma era pur sempre un esame: nel complesso nulla di impossibile”. Andrea Conti sembra stanco, ma una battuta la concede volentieri. Anche perché è ottimista. “Sapevo di avere studiato bene e ho saputo mantenere il giusto sangue freddo: credo fosse questa la ricetta, molto semplice. Delle tre prove ho trovato più difficile la seconda. L’orologio non ha giocato brutti scherzi: il tempo era più che sufficiente”.
Due voci anche per il Liceo Scientifico-Tecnologico, quelle di Andrea Decò e di Luca Del Re, entrambi di San Giovanni in Croce. “Fisica, Biologia, Filosofia e Inglese” spiega Andrea “erano le materie scelte. Ho fatto fatica solo per biologia, ma non mi posso lamentare”. Il compagno di classe (e di pullman) è d’accordo. “Biologia era ostica, le altre tre materie alla portata. Ora tocca a noi, agli orali. E posso dire che l’attesa è alta, perché secondo me il vero scoglio deve ancora arrivare. Io poi sono il 6 luglio, ultimo giorno, e non passa più”.
Coraggio, però, il peggio sembra davvero alle spalle…
Giovanni Gardani
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