Politica

Oglio Po, una questione
sempre più politica
dopo il congelamento tagli

Che la questione sull’Oglio-Po da battaglia essenziale sui diritti del cittadini (e in particolare sul diritto alla salute, irrinunciabile) si stia ormai spostando sul campo minato della campagna elettorale, è fuor di dubbio. Tra promesse, congelamenti, rinvii e dietrofront, l’ultima novità riguarda la decisione del direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cremona Simona Mariani di chiedere una deroga in Regione Lombardia rispetto ai tagli decisi dalla Giunta. Una decisione comunicata, con metodologia decisamente poco ortodossa, ad alcune testate nella giornata di ieri e solo oggi tramite un comunicato stampa rivolto a tutti.

Lo stesso comunicato precisa che l’Oglio-Po viene considerata come una struttura indispensabile per un bacino territoriale e, per quanto concerne la cura degli acuti, anche extra-territoriale. Per quanto motivo è stato proposto al Pirellone il mantenimento del primariato di Pediatria e del Laboratorio Analisi in loco, ossia a Vicomoscano. Si sottolinea però nello stesso comunicato che “tali proposte sono oggetto di deroga richiesta a Regione Lombardia rispetto alle disposizioni in materia di spending review”. “Deroga che” citando il comunicato “si ritiene perverrà certamente da Regione Lombardia, in quando la Regione è molto vicina alle problematiche del territorio”. Inoltre sarà utilizzati ovviamente il milione e 700 mila euro per l’ammodernamento delle alte tecnologie delle strutture sanitarie e, infine, nel bando di gara che prevede l’esternalizzazione del servizio cucina, si certifica che la cucina dell’ospedale Oglio-Po diventerà polo aziendale per la preparazione dei pasti.

Sin qui i fatti, che, in attesa della deroga, sono al momento da considerare alla stregua di promesse. Dopo di che arrivano le reazioni. Esulta Orlando Ferroni di Casalmaggiore per la Libertà, che per primo annunciò il congelamento dei tagli. “Quanto abbiamo detto si è avverato e, al solito, il contorno delle sinistre ha creato paure immotivate. I fatti ci hanno dato ragione e l’istituto ospedaliero di Cremona non ha rivisto alcun programma, confermando che i tagli non ci saranno. Noi di Casalmaggiore per la Libertà abbiamo cambiato molto la nostra strategia politica: abbiamo stretto alleanze, dal 2009 ad oggi, con persone che possono essere d’aiuto per il territorio. E in tal senso appoggiamo Mino Jotta, uomo legato al casalasco, in campagna elettorale. Un tempo lo avremmo bruciato sul rogo, ora per il bene del territorio e per unire le forze, lo sosteniamo. Tornando alla questione ospedale, ora diciamo gatto perché l’abbiamo nel sacco. Continueremo ad aiutare l’Oglio-Po anche dopo le elezioni, chiunque vinca: la nostra struttura ha la possibilità di viaggiare con le sue gambe”.

La risposta, perentoria, arriva proprio dalle sinistre citate da Ferroni. O meglio dal centro-sinistra, dall’onorevole Giuseppe Torchio in lista alle Regionali con Umberto Ambrosoli. “La nostra sana diffidenza contadina ci aiuta anche in questi momenti. Queste scelte, annunciate così all’improvviso, devono essere prese con le pinze, perché profumano intensamente di elezioni politiche”. Torchio si domanda perché l’importanza dell’ospedale per il bacino territoriale è stato valutato solo ora e non, ad esempio, due settimane fa quando il Poa (con relativi tagli) venne approvato in Giunta Regionale. Non è nemmeno chiaro, secondo Torchio, se davvero queste deroghe verranno accettate, in quanto si parla di un piano di riassetto da sottoporre al prossimo Consiglio Regionale. Il che, per l’onorevole, significa tutto e niente.

Nel mentre sempre il centro-sinistra si muove, anche se ufficialmente l’iniziativa annunciata nelle scorse ore non è politicamente targata in modo netto. Viene infatti organizzato dall’Associazione Amici dell’Ospedale, dall’Associazione Amici del Dialogo, dal Circolo Acli e dal Coordinamento dei Democratici nel mondo un convegno sulla Sanità in Lombardia, che si svolgerà in Auditorium Santa Croce lunedì 18 alle ore 21. Interverranno il dottor Claudio Toscani, in qualità di presidente degli Amici dell’Ospedale, il dottor Luigi Borghesi, vicesindaco di Casalmaggiore, Giorgio Penazzi, sindaco di Viadana, e Monica Vangi, segretario generale Funzione Pubblica di Cgil Cremona, che da sempre segue la questione dell’ospedale. C’è da scommetterci: non sarà l’unico incontro sulle sorti dell’ospedale Oglio-Po, ormai divenuto chiave di volta, in territorio casalasco-viadanese, della prossima campagna elettorale. Si spera, non solo di quella.

Giovanni Gardani-Rosario Pisani

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