Terre di Pievi e Castelli,
lunedì 28 la parola fine?
Un mese e mezzo fa (era la fine di febbraio) l’Unione Terre di Pievi e di Castelli tra Torre de’ Picenardi, Isola Dovarese e Pessina Cremonese chiudeva il consiglio con la promessa di ritrovarsi per una sorta di resa dei conti: o fusione o scioglimento, senza terza via. Una sorta di elettrochoc che, in qualsiasi caso, avrebbe in effetti posto fine all’Unione così come l’abbiamo conosciuta fino ad ora.
Un mese e mezzo dopo la parola “fine” sembra in effetti scritta: entro la fine di aprile i tre comuni, e di conseguenza il consiglio dell’Unione, dovranno ritrovarsi per discutere del bilancio e approvarlo. E questa dovrebbe essere proprio l’occasione per chiudere i giochi. Chiaramente i regolamenti interni, i tempi della burocrazia e della politica, non porteranno allo scioglimento immediato (dato che l’idea fusione è parsa da subito come una provocazione, più che altro), ma intanto l’iter verrà avviato.
Non c’è ancora, oggi, una convocazione del consiglio dell’Unione, dunque l’ordine del giorno specifico e dettagliato non si conosce. Ma da un lato le voci di corridoio, dall’altro la logica delle cose (l’ultimo consiglio si è chiuso con la richiesta di discutere la mozione che proponeva appunto scioglimento o fusione) impongono di credere che la prossima seduta, salvo clamorosi ribaltoni, sia quella decisiva.
Tutto è partito dalla decisione di portare fuori dall’Unione la funzione della scuola, che pure quando l’Unione partì aveva proprio contribuito a creare un percorso comune, poi arricchitosi di altri aspetti e funzioni. Dalla scuola tutto è partito, dunque, e con la scuola finisce la storia dell’Unione, con la volontà di alcuni studenti – sostenuti in questo dai sindaci di Isola e Pessina – di poter utilizzare gli scuolabus dell’Unione per potersi però recare al polo scolastico di Torre e non di Ostiano. Un controsenso, e un cortocircuito che ha fatto saltare il banco, in attesa – quasi certamente a fine aprile – di formalizzare il tutto.
G.G.