Conviviale del Rotary Cvs, dai misteri
pasquali ai casi di cronaca

Nella conviviale che il Rotary Cvs ha organizzato per gli auguri di Pasqua, il numero 3 è stato il tema ricorrente: tre i relatori, con cui si sono affrontati i temi dei misteri del triduo pasquale e tre casi di cronaca.
Il Club, presieduto da Mauro Acquaroni, si è riunito in conviviale la sera di lunedì, al ristorante La Picara.
Il primo dei relatori a prendere la parola è stato don Gino Assensi, collaboratore delle parrocchie di Casalmaggiore. Si è parlato dei riti e delle preghiere che, nel periodo liturgico più importante per i credenti, sono accomunati da “paradossi”: tesi che, per il contenuto o per la forma in cui sono espressi, appaiono contrari all’opinione comune o alla verosimiglianza.
Dopo aver affrontato il tema dei temi pasquali, la parola è passata a Massimo De Luca. 68 anni, originario di Vicenza, De Luca è presidente del Tribunale di Mantova. A lui è stato affidato il compito di illustrare i contenuti della riforma costituzionale nei suoi tre aspetti fondamentali: la separazione delle carriere dei magistrati, il sistema di elezione dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura e la riforma dell’organo disciplinare.
Il primo caso è quello più dibattuto, e De Luca ha spiegato gli aspetti della riforma. Ha raccontato di conoscere personalmente il ministro Nordio da 35 anni, sottolineando come abbia sempre ritenuto opportuna la separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti, ovvero tra chi coordina le indagini e chi emette la sentenza.
Relatore numero tre, Marco Martani: coetaneo di De Luca, attualmente procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, è in magistratura dal 1984, già sostituto procuratore a Mantova, poi Procuratore a Pordenone e Brescia. Martani ha raccontato di quanto le nuove tecnologie siano determinanti nella risoluzione dei reati che la cronaca nera ci riporta ogni giorno: “Grazie alla videosorveglianza, ai dati telefonici, ai sistemi Gps, alle prove legate all’analisi del Dna, il lavoro degli inquirenti è senza dubbio più efficace di quanto non fosse 30/40 anni fa: questi strumenti ci permettono di arrivare a diversi giudizi e valutazioni in merito a esclusione, compatibilità, probabilità, identità di assassini o colpevoli.”
Proprio grazie ad incroci di dati messi a disposizione da questi strumenti, Martani ha portato a termine inchieste tra cui quelle sulla morte di Yara Gambirasio, quella di Anica Panfile, e di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa nel giugno dello stesso anno a Conegliano, su ordine del marito.
Tante le domande e i commenti del pubblico, fra cui quelli di Acquaroni, Alberto Grazzi, Fabio Poli, Enzo Rosa, Mario Fazzi e Laura Mattioli. Alla serata erano presenti anche l’assistente del governatore Domenico Maschi, il presidente incoming del Rotary Cvs Stefano Bozzetti, la presidente Inner Wheel Marina Troletti, il presidente Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po Vanni Raineri e Valeria Goi, presidente Rotaract Cvs.
C.G.