Politica

Casalmaggiore, passa il Daspo
urbano: le dieci zone rosse

Il Daspo urbano passa a Casalmaggiore: lo fa al termine di un consiglio comunale in cui è stato l’assessore alla Sicurezza Massimo Mori a presentare la novità normativa, che è servita anche ad aggiornare un regolamento di Polizia Urbana che era fermo al 2014 a Casalmaggiore.

Su richiesta del Prefetto il Daspo urbano e le zone rosse sono state introdotte nei tre principali centri provinciali (Cremona, Crema e Casalmaggiore), oltre che a Piadena Drizzona e Soresina. Nove quelle individuate a Casalmaggiore: Piazza Garibaldi, Piazza Turati, via Alzaia e golena, parco Romani, presidio ospedaliero Oglio Po, Parco della Posta, IC Diotti, Santa Chiara, Torrione-San Rocco. Oltre ovviamente alla stazione ferroviaria, che viene inclusa in automatico: la pertinenza della zona rossa è in un raggio di 200 metri.

“Chi commette comportamenti lesivi, abuso di alcol, molestie o similari riceve un Daspo di 48 ore dunque per due giorni non può ripresentarsi in quella zona e in più riceve una sanzione che va da 100 a 300 euro. Se quella persona non rispetta il Daspo di 48 ore e torna in quella zona rossa, allora il Questore ha l’autorità di applicare un Daspo di più lunga durata. Abbiamo scelto zone in genere frequentate da tante persone”.

Da Alessia Tascarella di Casalmaggiore la Tua Città la richiesta di una modifica più che altro formale che non è stata però recepita e l’invito a fare sì che questa novità non sia soltanto propaganda. Da Annamaria Piccinelli di Vivace e Sostenibile l’invito a estendere, dove possibile, anche turni di sorveglianza notturni della Polizia Locale.

Un punto sul quale l’assessore Mori si è soffermato, spiegando che il Daspo è una freccia in più nell’arco delle forze di polizia, esistendo peraltro ancora il foglio di via obbligatorio. E sottolineando come il vero scatto in più sarebbe dotare anche la Polizia Locale di maggiori strumentazioni al passo coi tempi.

Dal consigliere Luciano Toscani una critica sul regolamento, “che si poteva svecchiare ulteriormente e aggiornare per davvero: alcuni punti – come il divieto dei maggiori di 12 anni di andare in altalena – fanno sorridere”. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha ribattuto che il regolamento deve essere scritto, contemplando anche situazioni particolari, poi sta anche al buon senso la sua applicazione.

G.G. 

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