Solarolo e Sospiro: due comunità
piangono la morte di Cinzia
Un terribile schianto, quello che è costato la vita nella notte tra venerdì e sabato a Cinzia Cauzzi, 28 anni, di Solarolo Monasterolo, frazione di Motta Baluffi. Erano circa le 2:30 quando la giovane, che proveniva dal Casalasco lungo via Giuseppina ed era diretta a Cremona, all’altezza della cascina santa Maria del Campo ha perso il controllo della sua Clio.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la giovane avrebbe sterzato a sinistra forse per evitare di uscire fuori strada, come mostrano alcune strisciate di pneumatici sull’erba al ciglio della strada, ma così facendo l’auto si è sbilanciata ed è finita dalla parte opposta della carreggiata, dove ha sbattuto contro la sponda del canale. L’auto ha terminato la corsa appoggiandosi sulla fiancata destra in un viottolo che conduce in un campo, come mostrano alcuni rottami rimasti a terra.
La giovane era ancora in vita quando sono giunti i soccorsi, un’automedica dal vicino ospedale e un’ambulanza della Croce Verde, ma era priva di conoscenza. E’ servito l’intervento dei vigili del fuoco per estrarla dall’abitacolo, quindi è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Maggiore. Poco dopo le 5 è deceduta per le gravi ferite riportate.
“Cinzia – afferma Antonella Premoli, sindaco di Motta Baluffi – era una ragazza molto conosciuta e pienamente inserita nella vita della comunità. Partecipava alla vita di Motta, era benvoluta da tutti. Essendo l’ultima di sette fratelli, la nostra comunità è stata toccata nel lutto in tutte le fasce d’etࣔ.
“Sono notizie che non vorremmo mai sentire – aggiunge visibilmente commossa – Tutta la comunità è vicina alla famiglia Cauzzi, al papà Cesare, ai fratelli e sorelle di Cinzia in questo difficile momento. Sono situazioni drammatiche, tragedie che lasciano un senso di vuoto in tutti noi”.
A piangerla sono in tanti anche a Sospiro, dove Cinzia lavorava al bar California, in pieno centro del paese. Il sindaco, Fausto Ghisolfi, la descrive come una persona dolce e gentile, dai modi garbati. Da quanto risulta dalle prime testimonianze, ieri sera aveva finito il turno attorno a mezzanotte e aveva poi trascorso alcune ore con le amiche. Poi si era diretta con la sua auto verso Cremona, dove avrebbe dormito da un’amica e dove purtroppo non è riuscita ad arrivare.
Affranto il titolare del bar California, dove Cinzia lavorava da circa 5 anni: “Una grandissima perdita, per me e mia sorella. Sarebbe dovuta arrivare proprio a quest’ora”, racconta al telefono Lucio Caporali quando sono le 5 del pomeriggio. “Era una ragazza d’oro, molto affezionata al papà che spesso veniva qui con lei, una persona mite e umile, credo che fosse in pensione. Era orgogliosa del nipotino, il figlio di una delle sue sorelle e si stavano preparando per il battesimo”. Una famiglia che aveva già vissuto un grave lutto, una decina di anni fa, quando la mamma di Cinzia, originaria del Burundi, era venuta a mancare per un tumore. Il padre l’aveva conosciuta nel Paese africano in uno dei suoi viaggi insieme a suore missionarie, l’aveva sposata e si erano stabiliti nella frazione di Motta.
Una ragazza dedita alla famiglia e al lavoro, Cinzia, che qualche rara volta si concedeva viaggi all’estero per andare a trovare due care amiche, in Spagna e Inghilterra. Un vita spezzata in quella notte piovosa tra venerdì e sabato.
Giuliana Biagi – Lorenzo Costa