Viaggio della Memoria 2025,
un bilancio più che positivo
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Uno dei valori aggiunti e un aspetto unico dei Viaggi della Memoria organizzati dalla Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona è proprio la capacità di unire tutte le scuole del territorio, Cremona, Crema e Casalmaggiore e offrire una condivisione di confronto, di esperienze e di valori. È la dimostrazione che i ragazzi, guidati in qualcosa di alto, sono disponibili a lasciarsi coinvolgere anche dalla complessità.
Il bilancio finale del Viaggio della Memoria 2025 non può che essere positivo e la testimonianza arriva proprio dagli organizzatori, Ilde Bottoli coordinatrice del Progetto Memoria, e la Dirigente dell’IIS Torriani, scuola capofila, Simona Piperno.
“È importantissimo essere riusciti a raggiungere un numero così alto di studenti – spiega Bottoli una volta intrapreso il viaggio di ritorno verso Cremona -, in un momento come questo, anche per il contesto nazionale e internazionale. I giovani che hanno voluto fare questa esperienza è perché sentono la necessità di avvicinarsi ai luoghi in cui sono stati commessi crimini terribili. Partire con la conoscenza dei luoghi è fondamentale, come il loro interesse. Fondamentale quindi tutto il lavoro preparatorio che deve essere corretto dal punto di vista storico e della memoria”.
Simona Piperno si sofferma sul comportamento delle scolaresche: “L’atteggiamento dei ragazzi durante le visite era quasi sacrale, perché hanno sperimentato di persona quello che a volte sono fin troppo abituati a vedere sullo schermo. A scuola si parla di deportazione in molte occasioni, anche nelle date simboliche, ma l’esperienza diretta è quella che ti segna maggiormente. Vorrei sottolineare la compostezza che c’era anche durante la cerimonia: 600 persone in piedi al freddo con un silenzio quasi irreale”.
“Il comportamento tenuto durante le visite – prosegue Bottoli -, con l’attenzione a tutto ciò che vedono, alle pietre che calpestano. Le 82 mila vittime accertate di Mauthausen sono le voci che dobbiamo ascoltare, sono assenze, o meglio ancora presenze che dobbiamo ascoltare per conoscere, sapere e condividere. Purtroppo i testimoni sono sempre meno, in futuro saranno i luoghi stessi, saranno le pietre a parlare, ma noi dobbiamo saperle far parlare. I memoriali devono essere compresi anche nello sviluppo storico”.
“Anche nei momenti introduttivi – interviene Piperno -, con l’incontro con le guide sono stati particolarmente intensi e capace di creare un parallelismo con la storia contemporanea, cosa che ha fatto capire ai giovani che la storia è un ripetersi di eventi e situazioni. I nostri studenti hanno riflettuto sulla loro responsabilità individuale che non è limitata, ma fa parte di un senso civico collettivo, perché devono essere consapevoli dell’importanza di gettare le basi per il futuro. Una responsabilità che non possono delegare, anche se ora si sentono protetti come studenti, per diventare cittadini attivi e consapevoli”.
Cristina Coppola – Inviata a Mauthausen