"Oltre le sbarre, il fratello", la
presentazione del libro a Buzzoletto

Domenica 16 marzo, a Buzzoletto di Viadana, il centro culturale A passo d’Uomo propone un evento commemorativo che, come ogni anno, è volto a ricordare don Ennio Asinari, fondatore del centro. Alle ore 16 sarà tenuta la messa in ricordo di Don Ennio, presso la chiesa parrocchiale.
Alle ore 17, nella vicina sala multifunzione della Cooperativa Sociale Palm W & P, si terrà la presentazione del libro Oltre le sbarre, il fratello, di Don Primo Mazzolari, a cura di don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione di Don Mazzolari, e don Bruno Bignami, e direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei.
Si tratta di un’opportunità offerta sia per ricordare l’autorevole figura di don Ennio sia per trascorrere del tempo insieme, riflettendo sul senso della fratellanza e della libertà, della speranza e della fede. Oltre le sbarre, il fratello – il carcere e la giustizia è il volume pubblicato dalle edizioni Dehoniane di Bologna con il sostegno del Centro Culturale “A Passo d’Uomo” che indaga il rapporto, poco approfondito finora, che il grande sacerdote cremonese aveva con il carcere, vissuto anche in prima persona.
La presentazione del testo è una significativa occasione per riscoprire questa figura così importante, proprio all’inizio del Giubileo 2025, dedicato alla speranza. Il libro raccoglie proprio l’istanza di far pensare alle persone in termini di redenzione e misericordia, sull’esempio di don Primo Mazzolari, ed è una riflessione cristiana sul senso della pena e sul valore della persona.
Il rapporto del sacerdote cremonese con il carcere è espressione della sua esperienza personale: per ben due volte, infatti, fu arrestato nel 1944 con l’accusa di collaborare con i partigiani e di partecipare alla Resistenza: “D’altronde anche Gesù venne arrestato – spiega don Bignami – ma la sensibilità del sacerdote cremonese verso i detenuti risiede anche nel fatto che molte famiglie nelle parrocchie dove celebrava, avevano parenti in carcere; inoltre, la sua fama spingeva molti amici ristretti a scrivergli per parlargli delle condizioni in cui vivevano in carcere”.
Colpisce anche il fatto che dopo il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, don Mazzolari fu tra i primi a celebrare la Messa per i fascisti a disposizione della giustizia: “Dava attenzione all’uomo, alle persone, che venivano prima della loro appartenenza politica”, spiega il curatore.
Tra i temi affrontati nell’opera c’è anche quello della giustizia riparativa come strumento per gettare quel famoso ponte tra il carcere e la società di cui parla spesso il Papa. La giustizia da sola non basta, deve continuare la misericordia: davanti a un detenuto dobbiamo chiederci, perché lui e non io?
C’è bisogno di riconoscere l’uomo anche se è molto difficile – è una riflessione che suscita il testo – molte persone sono così immerse in logiche di esclusione sociale da non capire che le grandi opportunità che ognuno di noi riceve nella vita non dipendono dalla meritocrazia, ma da chi si è preso cura di noi e ce le ha offerte.
Questo libro, allora, diventa una guida davvero per tutti, per vivere concretamente il Vangelo, ma anche per approfondire una visione coraggiosa e cristiana della giustizia. A conclusione dell’incontro seguirà un momento conviviale in cui sarà possibile dialogare e confrontarsi con gli autori del testo in un clima familiare.
redazione@oglioponews.it