Politica

Spazi per riunioni pubbliche, due
interrogazioni da "Io Cambio"

Fabrizia Zaffanella e Benedetta Boni sono le firmatarie di due interrogazioni presentate in vista del prossimo Consiglio Comunale. Due documenti in cui la lista di minoranza pone all’attenzione della controparte politica sia il tema della concessione degli spazi pubblici per lo svolgimento di incontri e riunioni, che l’attuale scarsità di sedi deputate ad ospitare questo genere di appuntamenti pubblici. Una criticità che è emersa in seguito alla chiusura dell’Auditorium per lavori di ristrutturazione: “Sul territorio di Viadana – affermano – non sono presenti altre strutture pubbliche di tale capienza che consentano incontri ed eventi di tipo culturale, associativo, ludico e politico. Non sono più disponibili sale civiche sul territorio, a parte quella di Bellaguarda, logisticamente non funzionale vista la distanza da Viadana”.

Le esponenti di minoranza avanzano una proposta per sopperire a questa situazione: “A Viadana vi sono altri locali attrezzati, come la Sala Saviola, Casa Viadana, e lo spazio dedicato alle mostre del MuVi. Si tratta di ambienti non completamente utilizzati, in ragione soprattutto dei regolamenti che ne vietano l’utilizzo per motivi politici e partitici”. Considerando le scarsità di alternative, Boni e Zaffanella, dopo aver suggerito all’esecutivo locale di adottare una deroga temporanea al regolamenti di Casa Viadana e della Sala Saviola, pongono un interrogativo all’amministrazione: “Perché non è prevista la realizzazione di una sala civica adeguata e attrezzata che consenta ai viadanesi di incontrarsi e confrontarsi democraticamente?”.

Un tema, quello del confronto tra cittadini, oggetto di una seconda interrogazione, formulata per chiedere spiegazioni sui criteri di concessione della Sala Saviola. Infatti, per Io Cambio vi sarebbero state scelte non eque circa l’assegnazione del locale in questione da parte dell’Ente. Nel documento Zaffanella e Boni parlano di Noi, Ambiente Salute che, una volta incassato il ‘no’ dal Comune per l’incontro pubblico “No al nucleare, si alle rinnovabili”, ha “ripiegato” sulla sede dell’associazione La Meridiana in via Ospedale Vecchio. Un iter che ha evitato invece Apeiron Aps. L’associazione ha promosso un convegno sulla fusione nucleare, stavolta autorizzato, che si è svolto presso la sala del MuVi.

Nel documento le rappresentanti della lista progressista smontano le motivazioni dietro il rifiuto del Comune a concedere gli spazi in oggetto a Noi, Ambiente Salute: “Il biologo Gianni Tamino, il ricercatore CNR Massimo Mazzer e Damiano Chiarini, presidente dell’associazione Persona-Ambiente e della Cer Casalasco-Viadanese sono tecnici, non politici. La comunità ha giustamente il diritto di essere informata su un argomento così importante come quello del nucleare e delle energie rinnovabili. Perché è stata adottata una scelta così discriminatoria e ingiustificata nei confronti di un’associazione? Perché non è stato rispettato il diritto costituzionale dei cittadini a riunirsi pubblicamente?”.

L.C.

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