Vivaismo tra luci ed ombre:
bene l'export, male i costi energia
È una delle eccellenze italiane e del nostro territorio. Il florovivaismo raggiunge con l’export il valore massimo di sempre – oltre 3 miliardi a livello nazionale- ma tra concorrenza sleale da Stati extra UE, costi energetici con rincari fino all’80%, malattie che colpiscono le piante, sono tante le problematiche con cui il settore fa i conti nel quotidiano.
Ci racconta Domenico Maschi: “Dietro al dato dell’export c’è una redditività dell’azienda che va sempre più calando. Aziende che vanno in difficoltà e fanno sempre più fatica a produrre. Esistono tantissimi altri problemi, come le malattie che possono colpire le nostre coltivazioni arrivando a bloccare l’export dell’intero settore. Penso ad esempio alla Popilia, e c’è un grande lavoro che la Regione insieme a tutto il servizio fitosanitario sta facendo per cercare di aiutarci a contenere lo sviluppo di questa malattia”.
Nonostante l’export da record, dunque, la produzione di piante e fiori italiani è in progressivo calo (-6% negli ultimi dieci anni). Continua Maschi: “Speriamo che nei prossimi mesi si possa riuscire a salvare quello che è stato il Bonus Verde, che è stato un primo segnale importante di vicinanza e di aiuto dello Stato nei nostri confronti. Chiediamo fortemente che questo aiuto venga ripreso e perché no, non si riesca anche a lavorare su quelli che sono i costi energetici che rendono sempre più difficile la coltivazione del prodotto”.