Casalmaggiore e Sabbioneta,
come sarà l'imposta di soggiorno
Dal prossimo 1° maggio entrerà in vigore la tassa di soggiorno anche nel comprensorio Oglio Po. Una novità per i comuni, ad esempio, di Casalmaggiore e Sabbioneta: da un lato il più popoloso del casalasco, dall’altro quello turisticamente considerato più attraente.
Entrambi i consigli comunali delibereranno il prossimo 27 febbraio, poi dovranno passare due mesi per comunicare le decisioni prese al Ministero delle Finanze, e dal 1° maggio, appunto, la tassa di giorno sarà realtà. Liberalizzata a livello statale nel 2023, quando fino a quell’anno era destinata solo ad alcune cittadine con forte appeal turistico decise da ciascuna Regione italiana, la tassa di soggiorno potrebbe dare ossigeno alle casse comunali senza andare a gravare sui cittadini residenti. Si applica infatti ai turisti.
Casalmaggiore e Sabbioneta hanno preso strade diverse. Posto che disabili e minori non pagano, la tassa di soggiorno (che per la precisione è una imposta, questo il termine corretto) dovrebbe essere applicata a scaglioni a Casalmaggiore: un euro a notte per gli ostelli; 1.50 euro a notte per alberghi fino a 3 stelle, case affitto e bed and breakfast; 2 euro a notte per gli hotel da 4 stelle in su. Si paga per un massimo di 4 giorni, dunque chi rimane 5 o più notti, pagherà comunque soltanto le prime quattro.
Su Sabbioneta la scelta è stata diversa: 3 euro a notte per tutte le categorie di alberghi o servizi, senza distinzioni, fino a un massimo di 14 giorni consecutivi (prospettiva abbastanza inusuale, va detto). L’amministrazione, tuttavia, ha scelto di venire incontro a determinate categorie: chi ha contratti in essere con aziende che hanno lavoratori che dormono a Sabbioneta pagherà solo 1 euro a notte fino a dieci pernottamenti consecutivi per il 2025; chi abitualmente pernotta per business, invece, pagherà sì 3 euro a notte ma per un massimo di dieci notti, anche non consecutive, anziché quattordici, che resta comunque il massimo applicabile.
“E’ un modo – precisa Pasquali – per recuperare anche parte dei fondi tagliati dallo Stato: noi abbiamo ricevuto 200mila euro in meno per la spesa corrente rispetto al 2024. Con 4mila pernottamenti medi l’anno, dovremmo avere un buon rientro. Peraltro va ricordato che i proventi vanno utilizzati per servizi di tipo turistico, che vanno dalle migliorie al patrimonio, alla promozione, e non solo”.
Giovanni Gardani