Cronaca

All'ospedale di Asola potenziata
l'attività della Pediatria

L'equipe di Pediatria dell'ospedale di Asola.

All’ospedale di Asola è in corso un lavoro ininterrotto di potenziamento della assistenza medica pediatrica specialistica, ritagliato sulle necessità del territorio immediatamente limitrofo e di quelli circostanti.

Nell’arco dell’ultimo anno sono stati aperti ambulatori rivolti alla popolazione pediatrica per la presa in carico di problematiche inerenti a patologie endocrine, auxologiche, reumatologiche e immunitarie. Sono stati inoltre riattivati l’ambulatorio di allergologia e spirometria e un nuovo ambulatorio di chirurgia pediatrica, che è andato a colmare la totale carenza sull’intero territorio mantovano.

“Queste attività – spiega il direttore della Pediatria di Asola, Claudio Giacomozzi – hanno permesso di reperire personale specializzato e di comprovata esperienza, per fornire risposte alla cittadinanza con professionisti riferibili a centri di II e III livello, evitando viaggi dei pazienti nei centri universitari distanti a volte ore e accorciando i tempi di attesa”.

L’apertura di attività specialistiche ha aiutato, inoltre, a supportare l’assistenza ai pazienti pediatrici del pronto soccorso nella fascia diurna 8-20. “Per fronteggiare tale problematica – continua Giacomozzi – abbiamo inoltre instaurato collaborazioni con pediatri in arrivo da centri universitari, considerando la competenza come faro delle nostre scelte”.

Parlando di numeri, nel 2024 l’ospedale di Asola ha contato più di 3mila visite per i pazienti pediatrici che accedono al pronto soccorso, 423 visite ambulatoriali specialistiche pediatriche, e sono in aumento le prestazioni diagnostiche diurne. Si conta di offrire, nel breve-medio termine, maggiori spazi specialistici per ridurre i tempi di attesa delle visite ambulatoriali alla cittadinanza, non solo dell’alto mantovano.

“Questi numeri, che possono risultare esigui rispetto a realtà più grandi – commenta ancora Giacomozzi – esprimono il bisogno territoriale a cui deve essere data una risposta ritagliata su misura e sostenibile. Il risultato ottenuto è stato possibile tramite varie iniziative. Il continuo e forte impegno dell’azienda nel reperire tutti gli strumenti disponibili, le capacità professionali e di resilienza del personale infermieristico (aumentando ulteriormente le già note competenze), e della disponibilità di centri quali l’Asst Spedali Civili di Brescia a stabilire fruttuose e indispensabili collaborazioni. Vorrei poter nominare tutti i colleghi che si sono prodigati. Ringrazio poi Abeo, che supporta il nostro lavoro tramite i volontari e tramite progetti comuni, come negli altri presidi della azienda.”

Il lavoro non è sicuramente terminato, conclude il primario; rimangono infatti sfide legate al quadro generale nazionale, come in tanti presidi ospedalieri. A questo proposito, rimane la fiducia di poter trovare soluzioni ragionate e ritagliate sul fabbisogno del territorio attraverso una logica di squadra.

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