Solidarietà

New Tabor Odv, 15 anni all'insegna
della cooperazione internazionale

15 anni di New Tabor. 15 anni all’insegna della cooperazione internazionale e del volontariato con tanti progetti realizzati in diversi Paesi. Un impegno che si somma alle numerose iniziative promosse anche sul territorio lombardo.

“Esistono molti modi di voler bene. Il migliore è dimostrarlo”: in questa frase è racchiusa l’essenza di New Tabor Odv. Nata il 13 febbraio 2010, l’associazione si propone di difendere la dignità umana garantendo i diritti fondamentali della persona e promuovendone lo sviluppo integrale.

New Tabor nel mondo

Accanto agli obiettivi (tanti) centrati in Italia, vanno aggiunti gli svariati risultati conseguiti – ad esempio – in Brasile, Ruanda, Uganda, Taiwan e in Congo. Le nazioni in cui questo soggetto attivo nell’ambito della cooperazione internazionale ha lasciato la propria impronta sono diverse. Contesti eterogenei, con le rispettive specificità, ma accomunati da difficoltà oggettive, in apparenza insormontabili.

Ostacoli che i volontari New Tabor, associazione con sede a Viadana, cercano comunque di superare, mettendo in campo progetti, elaborandoli, realizzandoli, tessendo relazioni con istituzioni ed esponenti di rilievo (siano esse autorità civili e religiose) di nazioni in via di sviluppo.

In questo senso, sono diverse le testimonianze dei legami tra New Tabor e vari interlocutori pronti a recepire l’input al cambiamento, ad un progresso nel nome della solidarietà. Un cambio di passo atto a garantire migliori condizioni di vita in quei Paesi partendo dai principi del business etico, della sussidiarietà e dell’economia circolare.

Questa rete di relazioni è emersa anche in occasione di Vicenzaoro, quando il presidente don Paolo Tonghini e Christian Manfredi hanno presentato – alla presenza di una delegazione del Governo congolese – l’ultimo progetto dell’associazione, che si propone di realizzare un laboratorio ed una scuola orafa in Congo.

15 anni all’insegna di una collaborazione virtuosa fra le parti, finalizzata a migliorare le condizioni di vita della popolazione, offrendo possibilità concrete dal punto di vista lavorativo, formativo e sociale.

Durante la realizzazione dei vari progetti, l’associazione ha sempre accompagnato gli attori locali, allo scopo di renderli gradualmente autosufficienti e responsabili nel portare avanti autonomamente le varie attività. Centri di sartoria, scuole, iniziative per l’emancipazione delle donne e il sostegno, anche dal punto di vista formativo, dei ragazzi: il lavoro di New Tabor è stato incisivo su più fronti.

Il ruolo dell’associazione

“Le nostre priorità – ricorda il presidente Tonghini – sono la promozione dei servizi essenziali tra cui l’istruzione, l’energia elettrica, l’acqua potabile e la sanità. Tuttavia, cerchiamo anche di dare impulso all’economia locale con piccoli progetti, start-up e scuole professionali con la prospettiva di offrire opportunità lavorative alle categorie più vulnerabili della popolazione. Stiamo provando a migliorare le condizioni di lavoro per la popolazione africana, ma non è facile.

Un impegno portato avanti con caparbietà e tra mille difficoltà. In riferimento allo sguardo internazionale di New Tabor, una riflessione del presidente incentrata sui tanti legami posti in essere per dare seguito alle varie progettualità: “Abbiamo contatti diretti con governi, ambasciate, con la Santa Sede, la Segreteria di Stato, con i vari dicasteri del Vaticano, con l’Onu, l’Oms. Attualmente – ricorda – siamo molto impegnati in Congo, siamo partner ufficiali del governo. Nei prossimi mesi dovrei incontrare il Presidente”.

La situazione nella Repubblica Democratica del Congo

Sul conflitto che interessa le regioni nord-orientali e sulle responsabilità del Ruanda altre considerazioni: “Stiamo lavorando per avere un incontro con il Papa. Il Santo Padre vuole sempre essere al corrente su questa guerra, tra le meno ricordate e tra le più disastrose. A scuola insegno etica e durante le mie lezioni porto testimonianze, tramite immagini e fotografie, di quanto accade a causa di quel conflitto”.

Il 14 febbraio il gruppo ribelle M23, sostenuto dal Ruanda, ha conquistato l’areoporto di Bukavu, nell’est della Rdc.

E sempre sulla nazione in cui ultimamente New Tabor sta concentrando i propri sforzi, per fortuna non compromessi in questa drammatica congiuntura storica, un’ultima riflessione: “Per fortuna gli scontri non hanno interessato le nostre sartorie e i nostri progetti. Il viceministro Motemonia Gibolum Godard mi ha chiesto supporto nel denunciare con fermezza quello che sta accadendo, in primis le prevaricazioni e le violenze subite dai congolesi e le responsabilità del Ruanda in questa guerra”.

redazione@oglioponews.it

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