Amurt, nuovo progetto in
Uganda: il sogno è una biblioteca
Una nuova biblioteca in Uganda targata Amurt: un progetto ambizioso per donare conoscenza, che è appena partito. A parlarne è Paolo Bocchi, storico consigliere (e già presidente) di Amurt Italia.
“La sfida dell’istruzione in Africa – spiega Bocchi – riguarda l’intero pianeta, perché il futuro è di questo continente: entro il 2050, una persona su 4 sarà africana. Nel 2023, l’Africa ha registrato la più numerosa popolazione di giovani del pianeta ed entro il 2050, il 40% di tutte le persone di età inferiore ai 18 anni, circa 1 miliardo di persone saranno africane. Eppure circa 98 milioni di bambini sono fuori dalla scuola nell’Africa subsahariana e quasi l’86% fatica a raggiungere l’alfabetizzazione di base.
Come ci insegna la nostra storia, l’istruzione ha rappresentato in Europa la base del progresso economico e sociale, offrendo a tutti i bambini la possibilità di imparare una lingua comune, le competenze di base ed un nuovo senso di identità”.
“I benefici economici dell’istruzione sono enormi: se si punta sull’istruzione si registrerà un potenziale aumento del reddito pro capite in Africa del 50% entro il 2030 con economie più forti e società più giuste e stabili. Una popolazione africana istruita e qualificata può essere la leva che porta a società più produttive e più sostenibili in grado di affrontare le sfide dei cambiamenti climatici, con effetti a cascata che garantiranno che le risorse future sia umane che economiche si autoalimentino e si rafforzino. In una società più evoluta quale potrebbe diventare quella africana anche la spinta all’emigrazione sarebbe molto inferiore. L’accesso all’istruzione inoltre promuove anche la pace: è stato stimato che la probabilità di conflitto raddoppia nei Paesi con un’incidenza doppia di disuguaglianza educativa”.
“Sostenere l’educazione in Africa – precisa Bocchi – significa quindi investire in sviluppo. E’ fondamentale mettere in campo, energia, creatività, fondi e partnership per un’educazione intesa come quella relazione che permette alla persona di scoprire il suo valore unico e irripetibile, di divenire consapevole della propria dignità, quindi capace di prendere in mano la sua vita da protagonista e di elaborare un progetto di riuscita di sé e di sviluppo autentico della sua comunità”.
Amurt è presente con progetti educativi in diversi Paesi africani: Kenya, Ghana, Burkina Faso, Togo ed in Uganda. “In quest’ultimo Paese – ricorda Bocchi – siamo arrivati nel 1989, il primo progetto venne realizzato a Wasswa che si trova a circa 60 km dalla capitale Kampala nel distretto di Lugazi, si acquistò un terreno in questa zona immersa in una vegetazione lussureggiante dal clima tropicale. Si iniziò con un piccolo asilo, oggi abbiamo una scuola primaria e secondaria che sorge su una collina circondata da piantagioni di canna da zucchero, di tè e dalla foresta selvaggia, uno scenario mozzafiato e magico allo stesso tempo.
C’è anche una piccola Casa di accoglienza ospita 12 bambini orfani di età compresa fra gli 11 ed i 16 anni che Amurt Italia sostiene con le adozioni a distanza. La Scuola primaria composta di 12 aule ospita attualmente circa 330 studenti che arrivano a piedi dai villaggi circostanti spesso dopo aver camminato anche per ore. La Scuola è stata costruita in economia negli anni ‘90 ci sono diverse classi, manca però uno spazio comune dove i ragazzi possano studiare e ritrovarsi, una biblioteca dotata anche di computer per insegnare informatica agli studenti, condizione questa prevista anche dalle recenti norme educative ugandesi”.
“Abbiamo deciso di puntare sulla costruzione della biblioteca che riteniamo di cruciale importanza per elevare la qualità dello studio e per la socializzazione degli studenti, in Uganda infatti piove di frequente ed il sole quando esce è particolarmente caldo meglio quindi ripararsi per studiare e dialogare in un luogo sicuro ed attrezzato. Chi volesse aiutarci può fare una donazione fiscalmente detraibile:
AMURT ODV Banco Popolare Ag. di Casalmaggiore IBAN: IT20V0503456746000000199983
Causale: biblioteca in Uganda”.
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